“Sono indignata. Ognuno è libero di gestire la propria sessualità per come ritiene più opportuno.
Inopportuno è, invece, sperperare denaro pubblico finanziando finte associazioni di promozione sociale, che vanno perfino ad incentivare la prostituzione.
Le Politiche sociali sono state stremate da tagli impietosi in questi anni e non sono in grado di perseguire le proprie finalità – sacre per noi – e indispensabili per una società moderna sempre più disintegrata. Si spreca, al contrario, la coperta corta dei soldi pubblici per dare contributi ad un business di cui lo stesso Direttore Unar Francesco Spano sembra essere socio e per coprire un’attività illegale di prestazioni sessuali a pagamento.
Quei 55.000 euro assegnati da Spano ai gestori di dark room contravvengono alla mission dell’Ufficio anti discriminazioni razziali, e sono soldi rubati al finanziamento di una casa rifugio per donne Vittime di violenza, a progetti di contrasto delle MGF o di sostegno per l’inserimento lavorativo di persone con diversa abilità, solo per fare alcuni esempi.
Francesco Spano dovrebbe avere il buon gusto di dimettersi e chiarire la sua posizione, mentre una seria riflessione deve essere fatta sull’effettiva utilità di una struttura come l’UNAR, che negli ultimi anni si è distinta solo per essere lo strumento del Governo per diffondere l’ideologia gender nelle scuole e schierarsi indistintamente per una disumana ed incontrollata immigrazione di massa, arrivando perfino a chiedere su quest’ultimo tema la censura su Giorgia Meloni per aver espresso opinioni differenti.“
Queste le dichiarazioni di Cinzia Pellegrino – Coordinatore Nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia – sui dati emersi dall’inchiesta de Le Iene su un progetto finanziato dal Ministero delle Pari Opportunità ad una finta associazione culturale che organizza orge e incontri sessuali tra uomini.