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UCCISI DUE VOLTE
“Ai ragazzi di Martano e del gruppo Gioventù Nazionale Lecce è stata negata la Sala comunale per un evento commemorativo dei Martiri delle Foibe. Un evento increscioso dal punto di vista sia morale sia amministrativo -dichiara Marcello Gemmato, coordinatore regionale Fratelli d’Italia Puglia-. I nostri referente hanno infatti debitamente fatto richiesta di protocollo, con pagamento bollettino e seguendo quelle che dovrebbero essere le normali procedure amministrative, ma successivamente è stato comunicato loro che la sala era stata invece già prenotata per un altro evento organizzato dall’amministrazione comunale. Evento di cui -a detta dei protagonisti di questo assurdo episodio- nessun componente dell’amministrazione era a conoscenza e tantomeno esiste un protocollo precedente a quello  presentato per il 10 febbraio. Per di più, pare che non vi sia un regolamento per l’utilizzo della sala in questione né vi fosse la necessità di protocollare la richiesta. Cercheremo di capire come mai ciò sia potuto accadere e i ragazzi di GN si stanno già mobilitando per l’accesso agli atti del Comune di Martano affinché si faccia luce sulla vicenda e si possano delineare le reali motivazioni per cui qualsiasi altro evento sia ritenuto più importante della commemorazione dei nostri connazionali martiri di una pagina sempre più scura della Storia italiana”.

“Avremmo voluto fare un comunicato in cui invitare tutti a prendere parte alla commemorazione delle vittime delle Foibe, venerdì 10 febbraio a Martano, nella Sala Convegni di Piazza Caduti -dichiarano Serena Orlando, vicepresidente di GN Puglia e Donato Carbone, coordinatore provinciale GN Lecce- e invece no. Siamo ad informare che quella serata è stata annullata dall’Amministrazione Comunale di Martano che, pretestuosamente, ci ha comunicato che la sala era già impegnata. Non ci è dato sapere da chi, non ci è dato sapere perché, non ci è dato conoscere il numero di protocollo che dovrebbe essere precedente al nostro.
Lo sapevamo che questa giornata non piace al Sindaco che lo scorso anno l’ha rimpiazzata con un’altra, sapevamo anche che non piace all’ANPI che due anni fa, fuori dalla sala dove era in corso il convegno, ha contestato con parole fortissime. Ma credevamo ugualmente che chi si professa sindaco di tutti non sarebbe arrivato a negarci un diritto costituzionale. Hanno provato a prenderci in giro in tutti i modi: la verità è che non hanno un protocollo e inventano che non serve e non hanno nemmeno un regolamento che dia loro ragione. Sono un’Amministrazione, non dovrebbero comportarsi come un regime totalitarista. Questa condotta è vergognosa, fa rabbrividire pensare che nel 2017 c’è ancora chi fa discriminazioni di questo genere, da nostalgico partigiano comunista. I nostri fratelli italiani sono stati uccisi due volte: nelle foibe, dai partigiani di Tito, e da questa Amministrazione. Valuteremo se la condotta posta in essere dall’Amministrazione abbia quei minimi requisiti di legittimità, prima che di correttezza istituzionale, entrambi fattori che appaiono difettare del tutto nelle Sale del Potere del Palazzo di Città”.

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