“Siamo preoccupati del grave episodio malavitoso che ha coinvolto Andrea Bacci, non solo per la sicurezza dell’imprenditore fiorentino ma anche per i legami che ci sono con la famiglia Renzi. Chiediamo che le istituzioni si adoperino in tempi rapidissimi per fare piena luce e trasparenza su quanto accaduto”. Lo afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, che per questo ha presentato oggi una mozione “anche alla luce delle preoccupanti infiltrazioni mafiose in Toscana”.
“Andrea Bacci è amico e fra i primi finanziatori di Matteo Renzi, che lo ha nominato anche come uomo di sua fiducia nelle partecipate fiorentine Mukki Latte e Silfi – sottolinea Donzelli – oltre che nella società di comunicazione della Provincia di Firenze Florence Multimedia. Bacci è stato anche socio di Tiziano Renzi e risulta fra i costruttori di outlet in varie città d’Italia, operazione nella quale è stato coinvolto lo stesso Tiziano Renzi e in cui risultano legami con l’ultimo presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi. Anche i figli di Bacci sono stati coinvolti insieme agli imprenditori indagati Luigi Dagostino e Ilaria Niccolai nelle società che hanno acquistato dal Comune di Firenze il teatro comunale, pagato la metà della sua valutazione originaria, e lo storico caffè Rivoire di piazza Signoria, sempre a Firenze. E’ impensabile lasciare ombre inquietanti su uno degli uomini più stretti del segretario del Partito di maggioranza in Parlamento e in Regione – conclude Donzelli – chiediamo che si faccia tutto il necessario per appurare la verità”.
QUI DI SEGUITO IL TESTO DELLA MOZIONE PRESENTATA DA DONZELLI:
Mozione
(ai sensi dell’art.175 del regolamento interno)
OGGETTO: gravi atti malavitosi nei confronti dell’imprenditore Andrea Bacci alla luce dei suoi legami con la famiglia Renzi
Il sottoscritto consigliere
Visto:
– che nella serata del 23 gennaio 2017 due colpi di pistola sono stati esplosi nel piazzale dell’azienda Ab Florence di Scandicci (FI), all’auto dell’imprenditore Andrea Bacci;
– che nella notte seguente altri due colpi di pistola sono stati rivolti contro la vetrata della suddetta ditta di cui Bacci è uno dei responsabili. Altri tre colpi sono stati esplosi contro l’insegna dell’azienda;
Considerato:
– che Andrea Bacci è amico e fra i primi finanziatori di Matteo Renzi, che lo ha nominato anche come uomo di sua fiducia nella Mukki Latte e nella Silfi, oltre che nella società di comunicazione della Provincia di Firenze Florence Multimedia, la quale ha annoverato fra le sue fila anche personaggi come Marco Carrai e Matteo Spanò, il presidente della banca di credito cooperativo di Pontassieve che ha concesso un mutuo garantito da Fidi Toscana e mai ripagato alla Chil della famiglia Renzi, azienda poi fallita;
– che Andrea Bacci è stato socio di Tiziano Renzi nella società Raska Service Srl e risulta fra i costruttori di outlet in varie città d’Italia, fra i quali anche il “The Mall” di Reggello (FI), operazione nella quale è stato coinvolto lo stesso Tiziano Renzi e in cui risultano legami con l’ultimo presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi;
– che i figli di Bacci sono stati coinvolti insieme agli imprenditori indagati Luigi Dagostino e Ilaria Niccolai nelle società che hanno acquistato dal Comune di Firenze il teatro comunale, pagato la metà della sua valutazione originaria, e lo storico caffè Rivoire di piazza Signoria.
Ricordato:
– che come sottolineato più volte il fenomeno dell’infiltrazione delle mafie in Toscana è sempre più preoccupante, come ha recentemente rilevato anche il Procuratore Capo di Firenze Giuseppe Creazzo affermando che “nella regione si sono sviluppati tipici meccanismi di infiltrazione mafiosa nei circuiti dell’economia legale” e che„”sul mercato toscano sono presenti vere e proprie imprese mafiose“ le quali “si infiltrano soprattutto creando Società a responsabilità limitata, le Srl perché assicurano bassi costi ed elasticità operativa”.
Tutto ciò premesso,
Si impegna la giunta regionale:
– ad attivarsi presso tutte le sedi competenti affinché sia fatta luce e trasparenza in tempi rapidissimi sui gravi episodi accaduti fra il 23 e 24 gennaio 2017, non solo per la sicurezza dello stesso Bacci e dei cittadini toscani ma anche alla luce dei forti legami dell’imprenditore con il vertice del partito di maggioranza al governo regionale e nazionale.
Il Consigliere
GIOVANNI DONZELLI