Indagini a Firenze per turbativa d’asta, Donzelli e Torselli: “Ippodromo abbandonato da anni, si faccia chiarezza”. “Il ministro dello sport Luca Lotti e il sindaco di Firenze Dario Nardella smentiscano di aver fatto pressioni su alcuni imprenditori per favorire l’affidamento dell’ippodromo Le Mulina di Firenze alla srl Pegaso di cui erano amministratori Guo Sheng Zheng, Oliviero Fani e Luisa Chiavai, che oggi scopriamo essere indagati dalla Procura di Firenze”. E’ quanto affermano i capigruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Toscana e in Comune di Firenze Giovanni Donzelli e Francesco Torselli. “Lotti e Nardella, che all’epoca ricoprivano rispettivamente l’incarico di capo di gabinetto dell’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi e di vicesindaco – spiegano gli esponenti di Fratelli d’Italia – secondo le dichiarazioni rilasciate da alcuni imprenditori a ‘Il Sito di Firenze’ avrebbero giocato un ruolo importante nella rinuncia di alcune cordate interessate alla gara bandita nel 2012. Zheng, fra le altre cose, è stato socio di Stefano Bovoli, zio dell’ex premier e segretario del Partito democratico Matteo Renzi”.
“Le dichiarazioni sulle pressioni rilasciate da un imprenditore fiorentino sono oggi ancor più clamorose – sottolineano Donzelli e Torselli – fra gli indagati c’è anche Simone Tani, all’epoca presidente della commissione che doveva valutare l’assegnazione dell’ippodromo e poco meno di un anno fa nominato dall’ex premier Renzi al Cipe, le cui deleghe sono state curiosamente mantenute dal ministro Lotti nel governo Gentiloni. La gestione che queste persone hanno fatto delle Mulina, che sono abbandonate da anni, ha causato un palese danno economico al patrimonio della città di Firenze – concludono Donzelli e Torselli – vogliamo chiarezza e trasparenza sui comportamenti e sull’utilizzo dei soldi pubblici”.