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“Siamo davvero indignati per la totale indisponibilità del Pd ad accogliere almeno parte delle proposte di miglioramento della manovra di bilancio, alcune perfino a costo zero. Renzi continua a gestire le risorse dello Stato come se si trattasse del portafoglio di famiglia, ignorando che le tasse le pagano anche quei cittadini che non lo sostengono. Solo l’arroganza può giustificare la bocciatura di tante proposte di buon senso, in taluni casi addirittura già approvate come mozioni dal Parlamento e bisognose solo di diventare operative.

Ovviamente ‘marchette & mancette’ significa aumentare il deficit e il debito e farlo non al fine di favorire la crescita economica ma per provare a far crescere i Sì nel referendum del 4 dicembre, su cui Renzi sta giocando tutte le sue carte.

Ma la vergogna delle vergogne è rappresentata dai 150 milioni di euro per il contrasto alla povertà reperiti non dal taglio agli sprechi o dai giochi d’azzardo, ma incredibilmente dal fondo per la disoccupazione. Una vera e propria guerra di disperazione. A meno che il governo non preveda che i disoccupati, non trovando lavoro, divengano ancora più poveri…

Anche per queste ragioni abbiamo votato contro la fiducia richiesta da Renzi”.

È quanto dichiara  il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli intervenendo in aula sul voto alla legge di Bilancio.

I nostri emendamenti

Tra gli oltre 50 emendamenti alla legge di Bilancio il Gruppo aveva presentato misure a sostegno della famiglia, sulla previdenza, sul fisco, sull’immigrazione,  sulla sicurezza e nuove assunzioni delle forze dell’ordine e per il rilancio del Mezzogiorno.

Tra le oltre 50 proposte di modifica presentate, è stato bocciato in materia di fisco e di diritto dei contribuenti, l’emendamento che prevedeva l’introduzione di un risarcimento del 30% della somma richiesta in favore dei cittadini ai quali siano state recapitate cartelle pazze. Bocciato anche l’emendamento in materia di riscossione prevedendo che le cartelle esattoriali debbano essere redatte in modo da consentire al debitore la chiara percezione dell’origine del debito e di ciascuna delle componenti della somma complessivamente dovuta; la riduzione dell’aggio di due punti percentuali e l’aumento del numero massimo di rate, da 72 a 120 in cui può essere dilazionato il debito del contribuente.

Per il sostegno alla ricostruzione dei Comuni colpiti dal terremoto, respinto l’emendamento per la creazione di zone franche urbane, e quello che prevedeva la realizzazione del prossimo G7 di maggio 2017 in una città dell’Italia centrale distrutta dai sismi del 24 agosto e del 30 ottobre. La Commissione ha anche respinto l’emendamento per il rilancio degli investimenti, anche infrastrutturali, e la produzione dei prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea delle zone colpite dai terremoti di agosto e ottobre attraverso i risparmi derivanti dalla proposta di soppressione del  Fondo Africa, destinando la sua dotazione finanziaria, di 200 milioni di euro all’istituzione di un Fondo per la ripresa.

Sul fronte delle politiche migratorie e contrasto al business dell’accoglienza,  Fratelli d’Italia aveva presentato un emendamento per  l’istituzione di un Fondo per concedere sgravi fiscali ai residenti nei Comuni che ospitano strutture di accoglienza per migranti e per introdurre un limite di fatturato annuo di un milione di euro per accedere alle agevolazioni fiscali e tributarie riconosciute alle cooperative al fine di impedire che l’emergenza umanitaria si tramuti in business per il sistema cooperativo, come attualmente sta avvenendo. Respinto l’emendamento che sopprime il Fondo Africa e destina la sua dotazione finanziaria, di 200 milioni di euro, al Fondo rimpatri. Bocciato l’emendamento che prevede che a copertura delle spese derivanti dall’accoglienza e la gestione dei migranti irregolari sul territorio nazionale possano essere impiegati esclusivamente i fondi europei, e conseguentemente riduce in maniera corrispondente le risorse “nazionali” stanziate a tal fine dal ddl in esame .

Per il sistema pensionistico, bocciato anche l’emendamento  che prevede che il soggetto finanziatore, al quale i singoli soggetti richiedenti la prestazione dell’anticipo pensionistico dovranno rivolgersi per il credito, dovrà essere la Cassa depositi e prestiti e non – come attualmente previsto – le banche e quello che modifica i criteri per accedere all’APE sociale per i cd. caregiver familiari, che si occupano di un parente con disabilità, prevedendo sia l’estensione dei soggetti accuditi anche ai fratelli e alle sorelle, sia l’introduzione di un periodo minimo di assistenza già prestata (5 anni) a fronte di una agevolazione sul calcolo degli anni di contribuzione. Pollice verso anche alla proposta che sopprime il Fondo Africa e destina la sua dotazione finanziaria, di 200 milioni di euro all’istituzione di un Fondo  per concedere prestiti a singoli soggetti che vogliano qualificarsi in determinati settori per poter trovare un lavoro.

Per tagliare i costi della politica, la commissione ha bocciato l’emendamento volto ad abrogare la cosiddetta legge Mosca con la quale nel 1974 fu consentito l’accesso al trattamento pensionistico ad alcune categorie di lavoratori (dipendenti di partiti politici, di organizzazioni sindacali e delle associazioni di tutela e rappresentanza della cooperazione) che non avevano mai versato contributi.

Sulla famiglia, bocciati gli emendamenti per  l’applicazione dell’aliquota IVA agevolata al 4% ai prodotti per la prima infanzia; l’emendamento che prevede la possibilità che il Fondo di garanzia per le PMI garantisca l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie e la proposta  di introduzione del  quoziente familiare ai fini dell’imposizione fiscale a carico delle famiglie

Sul fronte della salute e del contrasto alla ludopatia, respinto l’emendamento che prevede l’emanazione entro il 17 marzo 2017 del nuovo Piano Oncologico Nazionale;  il precedente, approvato più di sei anni fa, deve dotarsi di uno strumento nuovo che tenga conto dell’evoluzione delle conoscenze, dell’incidenza e prevalenza della patologia, delle problematiche di presa in carico dei pazienti; respinta anche la proposta che prevedeva l’aumento erariale unico sui giochi dal giochi: dal 15 al 17% sugli apparecchi cosiddetti new slot; dal 5,5 al 6% sugli apparecchi di videolottery.

Bocciato in blocco anche tutto il pacchetto sulla sicurezza, relativo al potenziamento degli equipaggiamenti delle forze armate, forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco, l’assunzione di personale  attraverso lo scorrimento delle graduatorie dei Carabinieri, e  dei Vigili.

Per rilanciare il Mezzogiorno, bocciato anche l’emendamento che prevedeva che il 50% delle risorse stanziate dal Fondo per interventi infrastrutturali (di cui all’articolo in esame, due miliardi per il 2017 e circa tre miliardi dal 2018 in avanti) fossero  destinate alle Regione del Sud-Italia.

Leggi gli emendamenti

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