La banda di dilettanti che è salita in Campidoglio sta per essere sbaragliata dalle contraddizioni schizofreniche che ha generato in queste settimane. Raggi aveva inizialmente assunto una linea “realista” e prudente, che poteva sembrare persino umile: sapendo di non avere una classe dirigente, si è rivolta a tecnici quotati e competenti per governare. Che saranno quotati e competenti, ma hanno il difetto di costare molto e avere un’altissima opinione di sé. Per cui, se non li paghi bene e non li difendi dai ‘picchiatori da tastiera’ di cui è pieno il Movimento 5 Stelle, ti mollano. E’ quello che è successo con Raineri e Minenna, che potrebbero essere presto seguiti da Solidoro e Bina (che proprio loro hanno portato a Roma). Nel frattempo, mollano anche Rettighieri e Brandolese, il cui caso passa quasi inosservato per il peso delle dimissioni eccellenti in Giunta, ma che fa scoprire un’altra storiella imbarazzante: come definire – sennò – la scenetta dell’assessore Meleo che fa il cazziatone a Rettighieri perchè ha osato rimuovere il cugino dell’assessora pentastellata al municipio XV senza aver chiesto il loro permesso (alla faccia del “fuori la politica dalle aziende”)? E ora, questi improvvisati statisti si preparano a seppellire il sogno olimpico della Capitale, senza nemmeno capire che una città che per due volte si ferma a metà corsa non verrà mai più presa sul serio da nessuno, e che non ci sarà quindi nessuno spazio per una prossima candidatura, se non (forse) tra 50 anni… Certo che se in un momento di lucidità e di umiltà, la Raggi tirasse le somme della sua inadeguatezza a governare il Campidoglio, potremmo evitare nuovi guai alla Città eterna.
E’ quanto dichiara il Portavoce regionale del Lazio di FdI-An, Marco Marsilio