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“Il ministro Gentiloni ha fatto un intervento soft: Regeni è morto da più di due mesi ma nessuno sa ancora la verità. Non c’è stata  una sola mossa limpida dal giorno del suo omicidio. Ci chiediamo quando finirà questa politica esterna debole e inefficace che ha già fatto arrossire gli italiani per la figuraccia internazionale con l’India. Ora anche con l’Egitto, Paese amico ma con il quale bisogna fare uno scatto di reni come fu fatto dal governo italiano a Sigonella, unico momento in cui l’Italia fece sentire il suo peso in seno alla comunità internazionale. Con Regeni abbiamo dovuto subire depistaggi su depistaggi: prima a uccidere l’italiano è stato un incidente, poi una rapina. Successivamente hanno fatto trovare i documenti in una casa non identificata.  Dobbiamo farci dare lezione da Descalzi su come si fa politica? Ma Regeni non è un caso politico, non ci sono divisioni tra destra e sinistra. C’è solo un governo incapace di cercare la verità, incapace perfino di mettere in dubbio la prosecuzione del traffico commerciale tra Egitto e Italia. L’ipotesi di ritirare l’ambasciatore non è stata neppure accennata. Mentre non ci risulta che sia stata attivata una collaborazione con l’intelligence britannica, visto che Regini era uno studente di Cambridge”.  È quanto ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Walter Rizzetto intervendo in aula a seguito dell’informativa del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sul caso Regeni.

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