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Donzelli: “Azienda in liquidazione: perché l’hanno fatto se non avevano nulla da nascondere? Operazione outlet va avanti: protagonisti familiari e finanziatori di Renzi insieme a ex vertici istituto di credito”
“Beccati con le mani nella marmellata: i genitori di Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, dopo le nostre denunce sugli intrecci societari con i vertici di Banca Etruria, hanno deciso di sciogliere la Party Srl, società che avevano costituito insieme ai soci Ilaria Niccolai e Iacopo Focardi, che a loro volta sono soci dell’ultimo presidente dell’istituto di credito Lorenzo Rosi. Se non avevano nulla da nascondere perché l’hanno fatto?”. Così il coordinatore dell’esecutivo e capogruppo in Toscana di Fratelli d’Italia commenta la messa in liquidazione della società, avvenuto nell’assemblea dei soci del 27 gennaio scorso.
“Liquidatore della società è stato nominato, guarda caso, Luigi Dagostino, vero regista dell’operazione per la realizzazione degli outlet in varie parti d’Italia, che vede coinvolto direttamente come consulente lo stesso Tiziano Renzi – sottolinea Donzelli – questa decisione è un modo goffo e grottesco per far finta di risolvere un conflitto di interessi che ormai è sigillato e sotto gli occhi di tutti. E’ perfino superfluo in questo quadro ricordare che l’operazione outlet sta andando avanti con il coinvolgimento, nelle varie società, degli stessi soci insieme a Lorenzo Rosi, e con l’intervento diretto di Andrea Bacci, plurinominato e primo finanziatore di Matteo Renzi, che con la sua Co.a.m. ha realizzato numerosi capannoni dell’outlet ‘The Mall’ di Reggello, e che si appresta a fare affari nelle altre città”.

“Fanno sorridere le dichiarazioni rese in assemblea dall’amministratore unico della Party Laura Bovoli, madre di Matteo Renzi – aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – che attribuisce le cause della messa in liquidazione alla ‘pesante campagna mediatica nei confronti di tutta la compagine sociale che ha bloccato ogni iniziativa’ e si riserva ‘ogni azione possibile a ristoro dei danni subiti’. E’ anche curioso il fatto che l’assemblea si sia tenuta in via Pier Capponi, 73, sede che formalmente non ha nulla a che vedere con la società, ma che ospita altre due aziende al centro del giro degli outlet: la Egnazia Shopping Mall, di cui Lorenzo Rosi è amministratore unico e di cui sono soci, fra gli altri, Ilaria Niccolai ed Andrea Bacci, la stessa Nikila Invest di Ilaria Niccolai e la Mecenate 91 in liquidazione, che intreccia questi soggetti con la cooperativa ‘La Castelnuovese’, finita nell’indagine della Procura di Arezzo su Banca Etruria. Forse i Renzi hanno deciso la messa in liquidazione per non essere costretti a dichiarare il coinvolgimento nella società sulla dichiarazione della trasparenza della Presidenza del Consiglio, cosa che hanno volutamente omesso anche nel 2015 – conclude Donzelli – quel che è certo è che gli intrecci e gli affari fra Banca Etruria, i familiari e i finanziatori di Renzi con lo scioglimento della Party non arretrano di un millimetro”.

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