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“La sicurezza comune è un impegno che non possiamo che condividere. Ma ci spiace non aver sentito dal presidente Renzi parole chiare su questo.  E’ un dato elementare: uno Stato esiste, l’Unione europea esiste, nel momento in cui ha affermato, con i trattati di Schengen una libera circolazione all’interno dall’Unione europea, se c’è il presupposto della sovranità, che si ottiene, innanzitutto, controllando le frontiere”.   È quanto ha dichiarato in aula il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Edmondo Cirielli replicando al presidente del Consiglio Matteo Renzi alla Camera dei deputati per le in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 dicembre 2015.

“Nulla ha detto il Presidente del Consiglio su questo tema- ha aggiunto Cirielli-  perché l’Unione europea, che ha applaudito alla nostra azione umanitaria, allo stesso tempo, giustamente, ci apre una procedura di infrazione. Nessuno parla, né l’Unione europea né noi, del fatto che si debba sbarrare la porta alle persone che scappano dalla guerra  ma noi avevamo e abbiamo il dovere di controllare chi entra. Quando Fratelli d’Italia ha denunciato il rischio di infiltrazione di terroristi tramite i barconi, il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’interno, nella loro funzione, ci avevano quasi deriso. Oggi abbiamo scoperto che diversi attentatori, anche di Parigi, sono arrivati in Europa tramite barconi.  Alcuni stranieri accusati di terrorismo erano entrati in Italia tramite barconi. Allora, noi crediamo, innanzitutto, che l’Italia debba rispettare gli accordi di Schengen, difendere e controllare la legalità degli ingressi. In Italia si può entrare, ma si deve entrare, come in tutti gli altri Paesi del mondo, in maniera regolare. E, se questo non è accaduto e l’Italia sarà condannata dall’Unione europea, perché il Governo e  il ministro Alfano hanno fatto i furbi, perché non hanno identificato gli stranieri, sperando che, tramite le maglie di Schengen, potessero liberamente andarsene in giro per l’Europa, credo che qualcuno si dovrà assumere la responsabilità”.

“Per quanto riguarda la sicurezza interna – ha osservato-  bisogna certamente aumentare i fondi. Sta di fatto che oggi i mezzi delle forze di polizia sono ridicoli: giubbotti antiproiettili e armi vecchie, mezzi scaduti, senza addestramento, senza benzina Ed è anche vero che 80 euro non è una mancia elettorale, ma le forze dell’ordine si aspettano il rinnovo dei contratti, non una mancia una tantum”.

Sono oltre sei anni che dai Governi non vengono rinnovati i contratti – ha concluso-  ci aspettiamo che ci sia uno stipendio adeguato, perché i nostri uomini e le nostre donne devono essere motivati e oggi hanno metà della paga di qualunque poliziotto e militare del resto dell’Unione europea”.

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