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Question Time del deputato di Fdi al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. “Nel porto di Napoli si sta verificando una cosa bizzarra. Mentre si immagina la delocalizzazione degli impianti petroliferi, il  ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato la trasformazione di un deposito per «categoria C», quindi per oli vegetali, in un deposito di carburante, contravvenendo a una serie di regole elementari per quello che riguarda la sicurezza. Una bizzarria anche dal punto di vista normativo, tenendo conto che nei pressi di quei depositi che erano per oli vegetali sono anche allocate delle attività per le quali specificamente vi è il divieto di avere presenza di carburanti o comunque di materiale facilmente infiammabile.   Mentre il piano regolatore appena approvato dall’Autorità portuale delocalizza gli impianti petroliferi, qualcuno presso il Mise ha, forse a insaputa del ministro, autorizzato la trasformazione all’interno dell’area portuale, di vecchi depositi e serbatoi in depositi di materiale infiammabile. La questione non è legata all’aumento delle volumetrie dei depositi, ma al fatto che quei depositi verrebbero utilizzati per materiale facilmente infiammabile e questo nel pieno centro del porto di Napoli, dove il piano regolatore, da poco approvato, prevede espressamente la delocalizzazione di tutti gli impianti petroliferi. La replica che  hanno fornito al ministro non risponde al quesito principale, ma mi aspetto da lei che al quesito principale arriverà una risposta”. È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Marcello Taglialatela durante il question time al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.

 

Testo del Question Time

TAGLIALATELA, CIRIELLI, MAIETTA, NASTRI, RAMPELLI, LA RUSSA, GIORGIA MELONI e TOTARO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
da notizie in possesso degli interroganti risulta che la società Garolla srl, titolare di una concessione per la gestione nel porto di Napoli di un impianto di stoccaggio di oli vegetali, realizzato su aree del demanio marittimo in forza degli atti concessori 133/5143 del 2007 e 152/7293 del 2014, sarebbe stata autorizzata dal Ministero dello sviluppo economico al cambio di destinazione di alcuni serbatoi allo stoccaggio di gasolio, per una capacità pari a oltre duemila tonnellate e alla movimentazione dello stesso gasolio attraverso le banchine 32, 43, 44 e 45;
tale iniziativa appare agli interroganti di dubbia legittimità in quanto violerebbe l’articolo 15 del decreto ministeriale del 31 luglio 1934, il quale, con riferimento a porti quale quello di Napoli dotati di «bacini portuali separati e riservati esclusivamente al traffico dei liquidi infiammabili e combustibili», vieta la costruzione di stabilimenti e depositi costieri di oli minerali e loro derivati sulle altre calate;
inoltre, l’iniziativa appare agli interroganti essere stata adottata in violazione anche dell’indirizzo approvato con riferimento all’ultimo piano regolatore del porto di Napoli, che prevede la delocalizzazione del traffico petrolifero al di fuori del porto, e della vigente ordinanza 28/89 della capitaneria di porto del compartimento marittimo di Napoli, che impone alle navi che trasportano prodotti liquidi infiammabili o combustibili di utilizzare esclusivamente gli ormeggi a tal fine espressamente previsti, tutti ubicati nella cosiddetta darsena petroli nella zona est del porto –:
se le informazioni riportate in premessa corrispondano al vero e, se del caso, quali iniziative intenda assumere in merito. (3-01899)
(Presentata il 15 dicembre 2015)

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