“Siamo di fronte all’ennesimo caso lampante di aiuto in favore degli amici, a discapito della gente perbene, che in questo caso ha perso i risparmi di una vita – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – il governo ha operato una vera e propria strage con il decreto salva-banche: 150mila persone coinvolte in tutta Italia per 800 milioni di euro di risparmi di una vita finiti in fumo. Per di più si è scoperto che a Banca Etruria gli amministratori si sono concessi fidi mai restituiti per complessivi 108 milioni di euro spariti fra perdite e prestiti finiti in sofferenza. Le politiche economiche e bancarie degli ultimi anni sono fallimentari – conclude Donzelli – il governo e Bankitalia si assumano le responsabilità delle ripercussioni che stanno provocando sulla povera gente”.
Donzelli (Fratelli d’Italia) oggi all’assemblea di Arezzo: “Risparmiatore ucciso dal governo per salvare la banca amica”. “Il suicidio del pensionato è il sacrificio voluto dal governo per il salvataggio di Banca Etruria, ai cui vertici siede il papà di Maria Elena Boschi. Adesso ci aspettiamo che il ministro delle riforme, il premier Renzi e il ministro dell’economia Padoan vengano messi sotto indagine per istigazione al suicidio”. E’ quanto afferma il coordinatore dell’esecutivo nazionale e capogruppo in Regione Toscana di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli: “L’indagine ci parrebbe un atto dovuto da parte della Magistratura, anche alla luce dell’esposto presentato dal Codacons sulla base dell’articolo 580 del codice penale”. Oggi pomeriggio Donzelli parteciperà al polo fieristico di Arezzo all’assemblea pubblica “Banca etruria ultimo atto, soluzioni in difesa dei risparmiatori”.