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Studenti fuori sede e abitanti di piccoli e medi comuni. Sono loro i cittadini maggiormente colpiti dai parametri del nuovo Isee che ha determinato, secondo una stima nazionale, l’esclusione di una percentuale compresa tra il 10 e il 30 per cento degli universitari fruitori e aventi diritto negli anni precedenti di borse di studio, alloggi e altri servizi di sostegno sociale.
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A denunciare questa situazione anche in Sardegna è Fratelli d’Italia, con un’interpellanza presentata in Consiglio regionale, primo firmatario Gianni Lampis.

“Il nuovo Isee non rispetta i principi di meritocrazia e di vera solidarietà di uno Stato sociale che vuole tutelare le fasce deboli della nostra popolazione – denuncia – sembra, invece, più un’operazione di polizia fiscale che sta già colpendo in particolar modo gli studenti fuori sede e i cittadini di piccoli e medi comuni”.

Fratelli d’Italia chiede pertanto a Pigliaru e all’assessore all’Università, Firino, se non ritengano opportuno intervenire presso il Governo per rivendicare una revisione dei criteri sui quali si calcola il nuovo Isee, al fine di garantire una maggiore equità. “La Regione deve farsi portavoce della necessità di una vera giustizia sociale che miri alla tutela dei nostri studenti universitari, ma anche di tutti coloro che sono costretti a chiedere aiuto ai servizi sociali dei comuni dell’Isola”, spiega Lampis.

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“Sarebbe anche interessante conoscere dati certi su quanto ammontino in Sardegna i tagli ad assegnazioni di borse e contributi vari agli universitari dovuti alle nuove regole – conclude – e se tutti i comuni abbiano applicato, nelle rispettive graduatorie per la concessione di servizi di carattere sociale, il nuovo modello Isee o in alcuni si sia proceduto ancora con il vecchio sistema”.

​Cagliari, 5 novembre 2015
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