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Il 13 novembre 2015 verrà ricordato come il giorno nel quale il fondamentalismo islamico ha dichiarato guerra all’Europa. Eravamo stati facili profeti di questa sciagura, avevamo tentato invano di mettere in guardia i nostri governanti sui rischi che stiamo correndo. Perchè la verità è che il fondamentalismo odia la nostra civiltà, odia la nostra libertà. E per difendere quella libertà e quella civiltà oggi l’Europa è chiamata a una guerra, perchè che ci piaccia oppure no ci è stata dichiarata guerra e noi dobbiamo reagire. Diciamo basta con l’immigrazione musulmana almeno fino a quando l’Islam non avrà risolto i problemi di violenza interni alla sua cultura. Basta con l’immigrazione irregolare e clandestina: gli immigrati clandestini devono tornare a casa loro. Basta con gli sbarchi. Vogliamo controlli serrati sui centri culturali islamici aperti in Italia. E vogliamo dichiarare guerra all’ISIS in Iraq, in Nigeria, in Siria, in Libia e ovunque il califfato abbia alzato le sue bandiere. Sono parole forte, per carità, sono scelte determinate. Però fare finta di niente come è accaduto in questi anni, come si vede, non è stata la scelta giusta

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