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La presidente di Fratelli d’Italia vuole una piazza-bis a Roma in gennaio. «Chi sarà il nostro leader? Decide la gente».

L’intervista di Carmelo Lopapa.

Cos’e questo palco, con lei, onorevole Meloni, Berlusconi e Salvini? Una riedizione del Pdl, lei al posto di Casini e il leghista al posto di Bossi? «Ora, con tutto il rispetto per Pier Ferdinando Casini, io con lui non c’entro nulla. E questo palco con la foto di allora tanto meno». E cos’è allora? «Questa piazza vuoi dire ripartenza. A cominciare dal fronte anti Renzi che in questo Paese c’è ed è forte tra la gente e i nostri elettori. Per dire no alle lobby e a questa Europa».

Volete fermare l’Italia giusto ora che l’economia riprende a camminare. «L’economia internazionale ha il vento in poppa, noi arranchiamo. E abbiamo quattro milioni di poveri e tre sull’orlo della povertà ai quali Renzi vuole provvedere con l’inezia di 600 milioni di euro».

A proposito di piazza, non vi è sembrato un tantino provocatorio scegliere quella di Bologna, storica per la sinistra? Centri sociali mobilitati, contromanifestazioni, rischi incidenti… «Se ci sono violenti e scalmanati questo non vuoi dire che debba essere sacrificato il diritto di organizzare una manifestazione ed esprimere le proprie idee. Ovunque, non mi sembra che Bologna sia zona franca. Anzi, da quel palco nelle prossime ore io rilancio».

Cosa rilancia, onorevole Meloni? «Proporrò una nuova grande mobilitazione del fronte anti Renzi, stavolta con una manifestazione unitaria che parta dai tre partiti, Fdi, Forza Italia e Lega, magari in un’altra piazza storica e dall’alto valore simbolico: perché no, San Giovanni. Oppure Piazza del Popolo. Si potrebbe tenere a gennaio».

A Bologna il battesimo della leadership di Salvini? «I leader non si decidono a tavolino. Li sceglie la gente. A Matteo va il grande merito di aver organizzato questo momento unitario. Io sono per le primarie, per una selezione dal basso delle leadership come delle candidature. Si sceglierà insieme il portabandiera di questa che, vorrei ricordare, non sarà un partito unico ma una coalizione».

Ma con l’Italicum la coalizione non esiste, esiste la lista o il listone unico. E voi? «Noi siamo intanto perché si cancelli il vergognoso Italicum e si dia almeno la possibilità ai partiti di scegliere se eleggere i propri con le preferenze o i capilista bloccati. E in ogni caso, non vedo dove sia il problema: se si tratterà di promuovere una lista unitaria pur nella diversità di posizioni e identità – per abbattere Renzi e il suo governo, lo faremo. Non sarebbe un partito».

Berlusconi la pensa diversamente sulle primarie. Anche su Roma e più in generale sembra la pensiate diversamente. «Da domani penseremo a come ridare dignità alle città devastate dal centro sinistra. A cominciare da Roma. E insieme sceglieremo candidati e portabandiere. Guai a sprecare questa occasione d’oro per mandare a casa Renzi sconfiggendolo a Milano, nella Capitale e a Napoli».

Lei sarà candidata a Roma? Ha deciso? «Non parto mai dalle persone , ma dai progetti. Non escludo niente e non do nulla per scontato».

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