“Fin quando il governo studierà procedimenti che portano allo svuotacarceri, ci saranno ancora situazioni drammatiche come quelle che abbiamo vissuto a Ercolano”. È quanto ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Marcello Taglialatela durante il question time rivolto al ministro di Giustizia Andrea Orlando
“Il commerciante che ha difeso la propria vita ora- ha aggiunto Taglialatela- è costretto a tenere chiuso il negozio a causa delle minacce ricevute. E ci risulta che il comitato provinciale dell’ordine pubblico non si sia ancora riunito per decidere iniziative a tutela del gioielliere”.
“Ci troviamo ancora una volta – ha osservato Taglialatela – dinanzi ad una grave situazione di incertezza della pena e di penalizzazione della vittima del reato. Siamo convinti che se non ci fossero state tutte quelle leggi svuota carceri i due criminali sarebbero rimasti in galera”.
“Da sempre – ha aggiunto Taglialatela – mi batto contro la depenalizzazione dei reati perpetrata attraverso indulti, amnistie e sconti di pena. I due criminali che hanno tentato la rapina ad Ercolano avevano precedenti penali per rapina cosi come confermato durante il Question Time dal Ministro Orlando. Se non fossero stati raggiunti da provvedimenti di “perdono” ora sarebbero ancora in carcere ed il fatto tragico non si sarebbe consumato”.
Segue interrogazione
TAGLIALATELA, RAMPELLI, CIRIELLI, LA RUSSA, MAIETTA, GIORGIA MELONI, NASTRI e TOTARO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
il 7 ottobre 2015 nel comune di Ercolano, in provincia di Napoli, si è verificato un grave episodio di cronaca nera, quando un gioielliere, che aveva appena subito un tentativo di rapina, ha aperto il fuoco contro i due malviventi autori del tentato furto, uccidendoli;
stando alle prime ricostruzioni degli investigatori, l’uomo è stato seguito dalla banca, dove poco prima aveva prelevato la somma di circa cinquemila euro, fino ad un negozio di bibite e detersivi di proprietà di alcuni amici, dove si è poi consumata l’aggressione;
il gioielliere, un sessantottenne di Ercolano, è ora indagato per eccesso colposo di legittima difesa, ma ha sostenuto di aver sparato perché sentitosi in pericolo di vita;
come riportato dai mezzi d’informazione i due rapinatori, Bruno Petrone e Luigi Tedeschi, avevano precedenti penali specifici, e pertanto appare quanto meno anomalo che fossero a piede libero, piuttosto che essere sottoposti a misure restrittive;
nei giorni successivi al fatto sia il gioielliere che il proprietario del negozio dove si è verificato il tentativo di rapina hanno subito minacce da parte dei parenti dei due rapinatori uccisi, avvenute anche pubblicamente attraverso interviste televisive rilasciate a televisioni nazionali –:
quali iniziative di competenza intenda adottare con riferimento ai gravi fatti esposti in premessa, valutando anche la sussistenza dei presupposti per l’adozione di iniziative ispettive.