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“Questura e prefettura avrebbero dovuto apprendere, almeno dai manifesti affissi dalla famiglia Casamonica, del funerale del boss. L’intelligence avrebbe dovuto sapere della partenza dell’elicottero da Napoli.  Il sindaco avrebbe potuto vietare il corteo funebre, evitate l’onta della scorta della polizia municipale, impedire che fosse suonata la colonna sonora de Il Padrino su piazzale Don Bosco. Il parroco deve spiegarci non perché ha celebrato le esequie, ci mancherebbe altro, anche i delinquenti incalliti hanno diritto al funerale, ma perché ha lasciato affiggere sulla facciata della Chiesa la gigantografia di Vittorio Casamonica, con maggiore evidenza di quanto ne abbiano avuta santi e beati. E siccome l’unica ragione può essere economica deve chiedere scusa ai romani, non al Papa, perché quell’immagine ha invaso è offeso i loro quartieri difficili, non i vicoli ordinati del Vaticano Ora che il mondo intero ha scambiato Roma per capitale della mala, va riscattata con la massima evidenza la sua immagine. Chi ha sbagliato deve pagare, gli si dia intanto un nome e un cognome, lo facciano Renzi e Alfano, ma diano presto l’immagine di una città sana e onesta. Scelgano loro tra questore, prefetto e sindaco chi debba togliere il disturbo. Certo è che questa vergogna non può essere lavata con la sospensione del titolo di pilota al conduttore dell’elicottero”. E’ quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.
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