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Dopo la notizia che gli ultimi due Rom arrestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere si paventa ancora una volta il rischio che con la chiamata in causa della “non volontarietà” possano tornare subito liberi. Ancora una volta del sangue è stato sparso sulla strada e delle vite si sono fermate per una leggerezza. Io scelgo di avvalermi della facoltà di non comprendere l’omertà che ha contraddistinto l’episodio fin dall’inizio. Dal momento che il reato di omicidio stradale ancora non è stato introdotto nel nostro codice penale, nonostante il Dipartimento tutela Vittime accanto al partito Fratelli d’Italia abbia intrapreso da subito una propria accesa battaglia per il suo riconoscimento a livello legislativo, mi aspetto che venga riconosciuto come omicidio volontario perché in casi come questo non può disconoscersi la coscienza del rischio di poter uccidere qualcuno con una condotta tanto sconsiderata alla guida di un’auto di grossa cilindrata. Un ringraziamento doveroso va alla Polizia ed agli investigatori che, indagando senza sosta, hanno consentito l’arresto dei coinvolti consentendo di metterli di fronte alle loro responsabilità. Ora però la giustizia faccia il suo corso dimostrandosi “giustizia vera” senza alcuna attenuante. E’ un dovere per la memoria delle Vittime e dei loro familiari ai quali non rimane che il vero “fine pena mai”. Infatti è a loro che toccherà il vero ergastolo, quello del dolore.

Tiziana Montinari – Coordinatore Nazionale Dipartimento Tutela Vittime FdI-AN

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