fbpx
di Giorgia Meloni –
9 maggio 2015 –

La nuova priorità del Governo Renzi è la legge sul conflitto di interessi. Traduco: l’Esecutivo fa qualsiasi cosa pur di non occuparsi dei problemi reali degli italiani. Ma se proprio vogliono fare questa legge, Fratelli d’Italia ha dei contributi da dare:

  1. Non è consentito a un sindaco nominare in aziende comunali un amico che gli ha pagato per anni l’affitto di casa.

  2. L’azienda di famiglia di un sindaco non può prendere prestiti tramite fondi di garanzia garantiti da strutture pubbliche collegate con il sindaco stesso e non le è consentito non restituire il prestito.

  3. Non è consentito a un presidente di provincia farsi pagare dallo Stato i contributi previdenziali di un contratto fatto con la propria azienda di famiglia e firmato pochi giorni prima la propria nomina.

  4. Non è consentito mettere a capo del ministero che vigila sul patrimonio cooperativo chi è stato a capo del mondo cooperativo.

  5. Non è consentito ai ministri fare provvedimenti che agevolino le banche dove lavorano i propri familiari.

  6. Non è consentito affidare lo sviluppo economico della Nazione a chi possiede colossi aziendali che lavorano con realtà industriali pubbliche.

  7. Non è consentito dare in affidamento diretto la gestione della ristorazione ai finanziatori del premier in eventi pagati con soldi pubblici.

  8. Non è consentito fare condoni miliardari a società che finanziano membri del Governo o fondazioni politiche a questi collegate.

  9. Non è consentito al premier nominare nei Consigli di amministrazione delle grandi aziende pubbliche i membri e i sostenitori della fondazione con la quale raccoglie i fondi per le sue campagne elettorali.

  10. Non è consentito proporre alla nomina di Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica italiana i finanzieri amici e sponsor del premier, a maggior ragione quando le loro attività dovessero avere sede in un paradiso fiscale.

Questi sono solo i primi contributi che Fratelli d’Italia darà alla legge sul conflitto di interessi. Ma la lista di emendamenti sarà molto, molto più lunga.

Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social