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L’11 marzo è la giornata indicata all’interno dell’Unione Europea per alimentare la memoria delle Vittime del terrorismo internazionale. Questa data è stata scelta in ricordo dell’anniversario…


…del terribile attacco terroristico che scosse Madrid proprio l’11 marzo del 2004. Storie di uomini e donne che hanno perso la vita a causa di un cortocircuito delle menti di altri uomini nutrite da fanatismo, antisemitismo, fondamentalismo, xenofobia e pregiudizi, sono storie che servono a far sentire le loro voci di Vittime e ad aiutare i loro familiari a condividere il dolore ed a colmare il vuoto provocato da atti insensati di inaudita violenza. Per il terrorista, «il delitto di sangue è, innanzitutto, un racconto, un modo di riportare i fatti», il frutto di quel percorso educativo definito “pedagogia dell’intolleranza”, cioè un processo interpretativo distorsivo della realtà che si conclude con il compimento dell’attentato. L’atmosfera terribile che ha aperto il 2015 con quanto accaduto alla redazione di Charlie Hebdo rende la circostanza attualissima e sicuramente rimarranno indelebili nella memoria di molti di noi i ricordi di quei giorni. Gli attentati in Francia hanno causato morti e feriti, costringendo l’Europa ad affrontare la vulnerabilità del proprio sistema sicurezza. Siamo stati ormai abituati a sentire la nostra Roma non più definita “Caput mundi” bensì “capitale degli infedeli”, a voler sottolineare da parte dei fondamentalisti l’intento estirpatore delle radici identitarie della civiltà occidentale, che da sempre ha considerato Roma l’ombelico del mondo, religioso e culturale. Il primo diritto dell’uomo è il cosiddetto “diritto dei diritti”, cioè il diritto alla vita e ad ogni forma di tutela della stessa contro il tentativo del terrorismo di insinuare il germe del sentimento del terrore nella nostra società. Ma anche il ricordo ha un suo valore. Il testimone narra di vicende, il cui valore etico supera quello ideologico che le ha cagionate. Non dobbiamo cadere nel facile sillogismo che porta a far coincidere terrorismo di natura religiosa con la religione stessa. Nessuna minaccia può farci rinunciare ad essere uomini liberi nella società moderna che abbiamo costruito con millenni di storia e la voce e la memoria delle vittime possono essere “armi pacifiche” per contrastare l’intento del terrorismo di annientare le menti oscurandole con la violenza. Proprio con lo scopo di alimentare il ricordo di quanti hanno pagato con la propria vita l’11 marzo tante candele saranno accese contemporaneamente in tutta Italia come riconoscimento alla loro memoria ed al dolore dei familiari. In questa occasione verrà anche consegnata una targa commemorativa ai genitori di Benedetta Ciaccia, l’unica ragazza italiana morta negli attentati di Londra del 7 luglio 2005.

Tiziana Montinari – Coordinatore Nazionale Dipartimento Tutela Vittime Fratelli d’Italia-AN

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