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L’ennesima strage sulle strada della morte, l’ennesimo pessimo regalo di una politica che rema contro il suo stesso territorio. La strada della morte torna a mietere vittime. La nostra civiltà è al gradino più basso se il territorio è abbandonato a se stesso dalla politica regionale e nazionale.


 Quanto accaduto ieri è la riprova dell’urgenza di decisioni definitive riguardo la SS275. Interrogazioni parlamentari, Fiaccolate, comitati e tavoli di lavoro sono destinati a tradursi in nulla di fatto se la politica non coglie l’assist per trasformarlo in concretezza. Poco più di un mese fa da me sollecitata veniva presentata da Fratelli d’Italia-AN un’interrogazione parlamentare al Ministro dei Trasporti ed infrastrutture Lupi per capire cosa la politica intendesse concretamente fare prima dello scadere del termine per la presentazione del progetto esecutivo previsto per il 31 dicembre p.v. La questione appare come il solito “vaso di Pandora” della politica nostrana : ogni volta che si alza il coperchio emerge di tutto. Nel corso di ripetuti sopralluoghi sui siti interessati dalla futura cantierizzazione la Guardia di Finanza ha rivelato la presenza di tonnellate di rifiuti speciali tombati secondo usi abbastanza diffusi su questo territorio. E la risposta a riguardo non si è fatta attendere: la Procura della Repubblica leccese ha chiarito definitivamente che nessun cantiere potrà essere aperto in quei luoghi se prima non si procederà alla bonifica degli stessi. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per irregolarità delle procedure e lo stesso Presidente Anas Pietro Ciucci è indagato per abuso di potere. Insomma il classico feuilleton all’italiana nel quale nessun aspetto della connivenza e della politica sconsiderata viene tralasciato. Le soluzioni noi le possiamo proporre ma le decisioni vengono prese nei centri di potere. Ora, forse, ci è rimasto di rivolgerci direttamente ai Santi visto che nessuno ascolta le urla di dolore dei familiari delle Vittime che nel corso degli anni aumentano in modo esponenziale. Le conseguenze della mancata sicurezza sulle strade e di una sbagliata e sconsiderata politica della prevenzione degli incidenti rappresentano una voce non trascurabile della spesa pubblica e la SS275 ne è un caso canonico. Eppure è solo una questione di logica della sicurezza così palese che dovrebbe andare oltre qualsiasi altro interesse che non sia quello di avere a cuore le sorti del territorio e dei cittadini. Tiziana Montinari – Responsabile Nazionale Dipartimento Tutela Vittime e Dirigente Nazionale FdI-AN

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