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‘I love Foiba’, ‘Le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco’, ‘Fascista impara, P38 spara’, ‘Schizzi, schizzi, schizzi, materia cerebrale, ogni fascista preso: all’ospedale’: sono queste le scritte apparse sui muri di Garbatella, nei pressi della sede del Municipio VIII di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, tutte con falce e martello.

È il 22 settembre 2014, eppure “sembra di essersi risvegliati negli anni ’70, anche se eravamo certi di esserci addormentati quarant’anni dopo” – commentano  Andrea De Priamo, coordinatore romano di FdI-An e Fabio Roscani, portavoce FdI-An del Municipio VIII, secondo i quali – “Le scritte apparse davanti alla sede di Fratelli d’Italia a Garbatella evidenziano come determinati movimenti usino ancora oggi la violenza e il linguaggio tipico delle organizzazioni eversive che, durante gli Anni di Piombo, uccidevano ragazzini sulle porte delle nostre sezioni”.


Scritte fuori dalla storia, quelle apparse sui muri di Garbatella, che però – fanno sapere De Priamo e Roscani – non intimidiscono. “Continueremo ad andare tra la gente perché nessuno di noi ha paura di chi anziché cercare di costruire qualcosa per un territorio troppo spesso lasciato a se stesso, preferisce distruggere le sedi di chi il territorio lo vive ogni giorno, con impegno, abnegazione e coraggio. Chi sogna non ha paura e oggi, come sempre, continueremo ad aprire i nostri circoli con lo stesso entusiasmo di sempre per la nostra gente, per il nostro territorio – continuano i due, che chiedono alle Forze dell’Ordine di – individuare i diretti responsabili e a punirli perché non è tollerabile che un messaggio così violento passi inosservato”.

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