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…VISIONE STATALISTA E DIRIGISTA. “Quando giurò al Quirinale, il ministro Franceschini disse che si apprestava a guidare il più importante ministero economico del Governo.

Con questo decreto legge dirigista e statalista non si fa altro che appesantire i compiti della burocrazia centrale e periferica rimandando alle calende greche la promozione e la messa a reddito del nostro patrimonio culturale”.

È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli intervenendo nella discussione generale sul decreto cultura e turismo.

“Franceschini – ha aggiunto- ha abrogato un articolo del decreto Bray nel quale si prevedevano forme di coinvolgimento dei privati nella gestione e promozione del nostro patrimonio culturale. Come pensa Franceschini di guidare il più importante ministero economico, se chi fa economia – i privati – vengono eliminati?”.

“Questo decreto – ha puntualizzato il capogruppo – interviene sempre e solo sulla tutela, sul conferimento di incarichi, pesi burocratici, competenze ad amministrazioni periferiche, conferenze di servizi, intese e chi più ne ha più ne metta”.
“Ci sono – ha proseguito Rampelli – ben 12 rimandi ad atti regolamentari, decreti attuativi, conferenze dei servizi, conferenze delle regioni – per non parlare poi dei profili di costituzionalità che incidono sul Titolo V relativamente al turismo e al commercio- atti secondari la cui applicazione viene rimandata tra 60 -180 giorni, altri atti non hanno una scadenza precisa”.

“La ricetta per aumentare di due punti il Pil è: proprietà pubblica, gestione privata. Con questo dl Renzi e Franceschini fanno a pezzi la famosa affermazione di Guido Carli, ‘bisogna liberare l’Italia da lacci e lacciuoli’”.

Roma, 4 luglio 2014

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