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di Giorgia Meloni
10 giugno 2014

Se davvero l’Italia vuole avere risposte dall’Ue sull’emergenza immigrazione, interrompa immediatamente l’operazione ‘Mare Nostrum’ e trattenga i soldi necessari al mantenimento dei richiedenti asilo dalle risorse che ogni anno la nostra Nazione versa nelle casse dell’Europa. Questo sì sarebbe un segnale serio di un governo serio. Non è accettabile, invece, l’atteggiamento con il quale questo Esecutivo sta affrontando il problema, né tanto meno lo sono le soluzioni sulle quali sta lavorando il Viminale, che vorrebbe dare la cittadinanza italiana per ‘ius soli’ ai figli nati in Italia dei richiedenti asilo.

 

Chi ha sbagliato si assuma le proprie responsabilità e corra ai ripari, primo su tutti il ministro Alfano che dopo aver firmato l’aggiornamento degli Accordi di Dublino che prevedono, tra l’altro, che un richiedente asilo debba essere accolto nella prima nazione in cui si presenta ma non possa circolare liberamente negli altri 27 Stati dell’Ue, afferma oggi di voler rimandare indietro coloro che non hanno i requisiti senza dirci con quali soldi visto che hanno svuotato il fondo per il rimpatrio dei clandestini destinando le risorse all’accoglienza.

Da questo governo delle contraddizioni arrivano solo chiacchiere. Ma l’Italia non può permettersi di perdere ulteriore tempo, soprattutto dopo le allarmanti notizie che arrivano dalla Marina Militare sugli otto casi di positività ai test tbc, che riguardano il personale impegnato in ‘Mare Nostrum’. Si ponga fine a questo scempio: si interrompa un’operazione fallimentare che ha trasformato le navi della nostra Marina in traghetti per gli immigrati nord africani e si imponga all’Europa di farsi carico dei costi dell’emergenza perché gli strumenti per farlo ci sono ma evidentemente non c’è la volontà di farlo.

 

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