PER RICOSTRUIRE IL CENTRODESTRA SERVONO LE PRIMARIE, BASTA CON I CERCHI MAGICI. «Per ricostruire l’area di centrodestra c’è molto da lavorare innanzitutto sul piano dei contenuti ma anche del metodo.
Basta con il tatticismo di chi collabora con il Pd, al governo o sulle riforme, e serve coerenza con i nostri valori a partire dal tema dell’immigrazione. Ma poi occorre essere uniti sull’innovazione: servono le primarie, bisogna superare la fase dei cerchi magici». È un fiume in piena Giorgia Meloni, la giovane leader di Fratelli d’Italia-An.
Presidente, lei è per le primarie, Berlusconi continua a ignorare il tema. «Diciamo che a volte mi sono sentita come una Cassandra. Lo dico con rammarico, ma noi di Fratelli d’Italia lo abbiamo detto da tempo, non da ieri: al centrodestra serve con urgenza un profondo rinnovamento».
Come ricostruire il centrodestra? «C’è un tema di leadership, non c’è dubbio, ma lo scoglio più grande sono i contenuti».
Cosa vuol dire in concreto? «Beh, Forza Italia e Ncd sono andate male alle elezioni e dovrebbero riflettere sulla lezione: il tatticismo non paga. Berlusconi collabora con Renzi sulle riforme e Alfano addirittura governa con lui. È evidente che questa scelta non ha pagato. Tant’è che sia la Lega che noi, che pure non siamo riusciti a superare il quorum, abbiamo accresciuto i consensi».
Ma non trova che Renzi abbia vinto con la parola d’ordine della speranza mentre i partiti di centrodestra hanno agitato solo paure di ogni genere. «Intanto bisognerà vedere Renzi quanto dura. Poi il Pd ha vinto anche perché la volta gliel’ha tirata Berlusconi quando ha detto che Grillo era come Hitler. Grillo ha risposto che era “oltre Hitler” ed è chiaro che una parte di elettorato si è spaventata. E ha fatto come si faceva nella Prima Repubblica con la Dc: si è turata il naso e ha votato contro l’orda montante».
In questo contesto qual è la vostra parte? «Abbiamo dimostrato che la coerenza paga, se posso permettermi un po’ di autoironia…».
Prego. «Beh noi siamo andati bene perché siamo rimasti a fare la guardia al bidone di benzina, ovvero ai valori della destra a partire dall’immigrazione e dalla crescita economica dell’Italia che non può essere soffocata dalle assurde regole legate all’euro».
Lei dice che le urne vi hanno premiato ma non avete eletto eurodeputati. «Abbiamo preso più di un milione di voti con una crescita percentuale che è la seconda dopo quella del Pd. Al quorum sono mancanti solo 100 mila voti. Paghiamo un effetto psicologico per non averlo raggiungo ma sul piano elettorale non c’è dubbio che siamo stati premiati e, nonostante qualche episodio di fuoco amico, abbiamo dimostrato che in Italia esiste un’area politica e culturale di destra. Un patrimonio pronto ad essere speso».
Roma, 30 maggio 2014