«Le alleanze non sono scontate. Chi ha governato con la sinistra deve ammettere l’errore. Le primarie? Le avevo proposte». L’intervista di Paolo Emilio Russo a Libero Quotidiano.
A conti fatti, il record è suo: Giorgia Meloni, tra una circoscrizione e l’altra, si è portata a casa 350 mila preferenze personali. Non andrà all’Europarlamento, certo, ma Fratelli d’Italia «ha raddoppiato i suoi voti in 12 mesi» e ora che c’è da rimettere insieme il centrodestra difficilmente i forzisti potranno prescindere da lei e dal suo partito.
Presidente Meloni, le Europee le ha stravinte il Pd, il centrodestra insegue. È delusa? «Guardo al risultato di FdI e sono tutt’altro che delusa: solo tre partiti crescono e siamo tra questi».
Non avete superato lo sbarramento, però. Se l’aspettava? «Il dato oggettivo è che in un anno abbiamo raddoppiato la nostra percentuale, guadagnato 360 mila voti. C’è il rammarico per non aver superato il 4% perché volevamo che le nostre idee fossero rappresentate a Bruxelles, ma la soglia è soprattutto psicologica».
Nel centrodestra non tutti possono rivendicare un successo, no? Ncd, però, ha passato la soglia. «Ncd senza l’Udc non avrebbe superato il 4%. Anche se Casini per assurdo avesse perso metà dei voti rispetto alle Politiche, Ncd avrebbe il 3,4% con tre ministri sempre in tv».
Divisi non potete competere col Pd, è chiaro. Vi rimetterete mai insieme? «Noi di destra siamo in partita. I risultati di FdI e Lega dimostrano che pagano le politiche coerenti con il mandato degli elettori. Crescono i partiti che hanno fatto opposizione e flettono gli altri».
Sta dicendo che FI e Ncd si sono suicidati? «Hanno dato l’impressione di privilegiare il tatticismo: Ncd, composta da eletti col Pdl, sta dentro il governo di centrosinistra, Fi fiancheggia Renzi sulle riforme. Berlusconi e Alfano fanno a gara a rivendicare chi ha aiutato di più il Pd…».
Si riparte dall’opposizione dura al governo? «Ripartiamo dalla politica, tornando ad essere coerenti. Ha presente il Parmesan, la copia del Parmigiano? Il fenomeno si chiama italian sounding, suona italiano, ma non lo è. Il centrodestra suona così, ma non fa politiche di centrodestra: immigrazione, euro…».
Quali sono le condizioni che considera “minime” perché FdI possa tornare con FI e Ncd? «Che la smettano di fiancheggiare il Pd e ammettano l’errore di aver sostenuto governi dannosi da Mario Monti in poi e che non firmino riforme scritte contro i loro alleati e gli italiani. E come possono stare nel Ppe, che ha attentato alla sovranità italiana?».
Raffaele Fitto dice che d’ora in poi Fi deciderà tutto con le primarie, il Cav è d’accordo. Ha vinto lei? «Mi considerarono una specie di Grillo Parlante, quando lo chiesi. Se le avessero concesse allora, forse oggi non saremmo messi così».
FdI parteciperà alle primarie del centrodestra? «Prima vogliamo capire i contorni ideali. Se saranno convincenti faremo la nostra parte, altrimenti le nostre alleanze non siano date per scontate».