…MA ALLA BASILICATA SOLO 100 MILIONI ANNUI NECESSARIO AUMENTARE ROYALITIES E AUMENTARE IMPIEGO DEI LAVORATORI LUCAN. Interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. Tre miliardi di euro di fatturato complessivo solo nel 2012, pari al 72% della produzione nazionale italiana.
È quanto producono le estrazioni petrolifere in Basilicata, nel distretto Val D’Agri. Ma sul fronte del lavoro, i dati risultano particolarmente squilibrati a svantaggio dei lavoratori lucani. È quanto afferma in un’interrogazione il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Giorgia Meloni che chiede al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi di assumere iniziative affinché le società che operano nel settore estrattivo petrolifero in Basilicata impieghino una quota parte di lavoratori lucani.
“Su 2533 persone occupate -ha spiegato Meloni- 1454 sono residenti in altre regioni e solo poco più di mille in Basilicata, quasi tutte di bassa manovalanza, a fronte di una platea di disoccupati che supera in terra lucana le centomila unità, per raggiungere il picco drammatico del cinquanta per cento della forza lavoro, e paradossalmente molti dei Comuni della Val D’Agri non hanno alcun occupato residente. Negli ultimi dieci anni una parte considerevole di risorse pubbliche regionali è stata spesa per formare e specializzare personale tecnico residente in Basilicata e da impiegare prioritariamente nel distretto ENI-Val D’Agri”.
“Per quanto riguarda l’indotto – ha aggiunto il capogruppo- su 118 aziende operanti nel 2012, con un fatturato di 171 milioni di euro, solo 38 hanno sede legale in Basilicata. A fronte di quasi tre miliardi di fatturato nel 2012 e davanti ad una produzione di circa centomila barili al giorno, le royalties versate alla Regione Basilicata non superano i cento milioni annui, corrispondenti a circa il sette per cento a barile, pur a fronte dei notevoli guadagni realizzati dalle società petrolifere”.
“Riteniamo – ha aggiunto Meloni- che sia indispensabile predisporre una misura affinché ci sia un sensibile aumento delle royalties in favore della Regione Basilicata, al fine di sostenere i territori interessati in un processo adeguato di riequilibrio socio-economico sotto i profili dello sviluppo, della tutela ambientale e, soprattutto, di quella occupazionale”.
“Vogliamo per questo sapere- ha concluso Melloni- quali iniziative il ministro Guidi intenda assumere affinché le società che operano in questi territori impieghino una buona parte dei residenti”.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
G. MELONI, RAMPELLI, CIRIELLI, CORSARO, LA RUSSA, MAIETTA, NASTRI, TAGLIALATELA, TOTARO. Al Ministro dello Sviluppo economico. Per sapere – premesso che:
il 7 maggio 2014 la Fondazione «Mattei», che ha come maggiori azionisti l’Eni e la Regione Basilicata, ha fornito alcuni dati sullo stato delle estrazioni petrolifere nel distretto della «Val D’Agri», dai quali risulta che attualmente il 72 per cento della produzione nazionale di petrolio è lucano, per un fatturato complessivo che nel 2012 ha sfiorato i tre miliardi di euro;
ciononostante, il dato occupazionale che riguarda il Centro Oli di Viggiano, in provincia di Potenza, e l’intero distretto lucano dell’Eni, risulta particolarmente squilibrato a svantaggio dei lavoratori lucani;
su 2533 persone occupate, infatti, 1454 sono residenti in altre regioni e solo poco più di mille in Basilicata, quasi tutte di bassa manovalanza, a fronte di una platea di disoccupati che supera in terra lucana le centomila unità, per raggiungere il picco drammatico del cinquanta per cento della forza lavoro, e paradossalmente molti dei Comuni della Val D’Agri non hanno alcun occupato residente;
negli ultimi dieci anni una parte considerevole di risorse pubbliche regionali è stata spesa per formare e specializzare personale tecnico residente in Basilicata e da impiegare prioritariamente nel distretto ENI-Val D’Agri;
per quanto riguarda l’indotto, su 118 aziende operanti nel 2012, con un fatturato di 171 milioni di euro, solo 38 hanno sede legale in Basilicata;
a fronte di quasi tre miliardi di fatturato nel 2012 e davanti ad una produzione di circa centomila barili al giorno, le royalties versate alla Regione Basilicata non superano i cento milioni annui, corrispondenti a circa il sette per cento a barile, pur a fronte dei notevoli guadagni realizzati dalle società petrolifere;
l’impatto sull’ambiente e, conseguentemente, sulla salute dei cittadini, è molto alto e solo oggi si stanno avviando studi analitici per conoscere i dati sensibili di tale impatto -:
se non ritenga di disporre un sensibile aumento delle royalties in favore della Regione Basilicata, al fine di sostenere i territori interessati in un processo adeguato di riequilibrio socio-economico sotto i profili dello sviluppo, della tutela ambientale e, soprattutto, di quella occupazionale;
quali iniziative intenda assumere affinché le società che operano nei territori di cui in premessa impieghino una quota parte maggioritaria di lavoratori ivi residenti.
G. MELONI, RAMPELLI, CIRIELLI, CORSARO, LA RUSSA, MAIETTA, NASTRI, TAGLIALATELA, TOTARO