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Subito 200 euro al mese per ogni bambino dai 0 ai 5 anni. L’Italia vive una autentica emergenza demografica. Perché con l’attuale andamento demografico l’Italia è una Nazione destinata a morire. Il tasso di fertilità necessario affinché una popolazione rimanga costante è di 2,1 figli per ogni donna. Il nostro tasso di fertilità è di appena 1,4. Questo vuol dire che tra qualche decennio la nostra struttura sociale non reggerà più, e la nazione italiana, nel giro di pochi secoli semplicemente scomparirà.

 

La proposta di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale è molto semplice. Inserire tra le priorità dell’Unione Europea le politiche a favore della natalità. L’Italia potrebbe tranquillamente utilizzare 5 mld di fondi europei (tra i fondi non utilizzati e quelli utilizzati male) per incentivare la natalità e sostenere le famiglie con figli dando per ogni figlio dai zero ai 5 anni 200 euro al mese. Per tutti; dipendenti, PIVA, imprenditori, incapienti. Per tutte le famiglie con reddito familiare fino a 4.000 euro netti al mese, 48.000 euro annui.

Le “coperture” ci sono tutte, è sufficiente la reale volontà di sostenere le famiglie con figli. L’Italia ogni anno versa nelle casse dell’Unione Europea 5,5 miliardi di euro in più di quelli che riceve. (senza contare il Fondo salva Stati). L’Italia versa circa 15 miliardi e ne riceve meno di 10. Ogni anno.

Spende solo il 50,2% dei fondi strutturali, è vero. Ma non sempre la colpa è dell’Italia. L’utilizzo dei fondi comunitari è spesso reso volutamente difficile dagli stessi burocrati di Bruxelles che in questo modo diventano i veri padroni dei soldi dell’Unione Europea. Più è complicato e difficile accedere a questi fondi, maggiore è il potere di tecnici, burocrati e lobbisti. Chiunque si sia avvicinato ai fondi comunitari sa benissimo che si tratta di un mondo pieno di bizantinismi creati ad arte per escludere chiunque, privato cittadino o pubblica amministrazione, che non voglia fare ricorso alla protezione di qualche losco figuro ben inserito nelle istituzioni europee.

La prova di questo è che nessuno degli Stati europei riesce a spendere a pieno i fondi ai quali avrebbe diritto. Nella programmazione dei fondi europei 2007-2013, l’Italia ha speso appena il 50,2% dei fondi. Dato preoccupante. Ma nemmeno i dati delle altre grandi nazioni sono esaltanti, seppur migliori dei nostri: il Regno Unito ha speso il 56,7%, la Francia il 60,4%, la Germania, che è uno degli Stati che spende meglio i fondi ha speso il 70,7%. Insomma spendere questi soldi è difficile per tutti.

Ebbene, noi vogliamo far capire a questi burocrati che quei soldi sono soldi del popolo europeo e del popolo italiano, e non sono soldi loro e dei loro amici lobbisti.

E quindi la proposta è molto semplice. Rinegoziamo l’intera gestione dei fondi europei, di tutti i fondi. Nella attuale programmazione europea c’è poco o nulla sulla natalità, nonstante non solo l’Italia, ma tutta l’Europa, stia invecchiando e morendo. Questo ci fa capire la qualità di chi guida la commissione e l’Unione europea!

E allora, poniamo come principale obbiettivo della Unione Europea, il rilancio della natalità e destiamo buona parte dei fondi disponibili ad aiutare le famiglie con figli.

L’Italia potrebbero utilizzare fino a 5 miliardi di euro l’anno tra i fondi europei che non riesce a spendere e quelli che spende male in progetti inutili come i gemellaggi tra Comuni o le cattedrali costruite nel deserto. E’ sufficiente creare un programma specifico e un fondo specifico per la natalità, e dar vita a un Piano Operativo Nazionale “natalità”.

Con questi 5 miliardi l’anno, saremmo in grado di dare 200 euro netti al mese per ogni bambino dai zero ai cinque anni. Per tutte le famiglie con reddito fino a 48.000 euro l’anno (4 mila euro netti al mese).

Roma, 12 maggio 2014

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