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…UN NUOVO TORNANTE DELLA STORIA CHE VOGLIAMO RICOMINCIARE A SCRIVERE. “Manca una visione in quest’Italia governata da Renzi. Da affabulatore qual è, il premier parla di rivoluzione, una rivoluzione però ferma sui proclami perché priva di visione appunto.

Dov’è la riforma del fisco? Dov’è la riforma della giustizia civile e amministrativa? Dov’è la riforma del Titolo Quinto? Dov’è l’elezione diretta del Capo dello Stato? Tutte questioni che le proposte di Renzi lasciano drammaticamente in sospeso”. È quanto scrive sull’editoriale del nuovo numero di Area, Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia e direttore del mensile.

“Ciò che Renzi è riuscito a realizzare – scrive Rampelli- è l’abrogazione di fatto del voto popolare mentre restano inalterati i ruoli delle Regioni, centri di spesa senza controllo (…). Eppoi c’è l’Ue, con le sue burocrazie ragionieristiche, i suoi regolamenti asfittici, i suoi sentenziamenti da principe illuminista che persegue sempre e a qualunque costo i suoi obiettivi imponendo leggi, regolamenti, direttive distruggendola libertà d’iniziativa costringedola nelle prigioni della teoria e dei principi”.

“La differenza tra il pensiero progressista e il pensiero conservatore – ha osservato Rampelli- sta in questo. Il progressista vuole piegare la realtà all’ideologia e se i fatti smentiscono l’ideologia…”tanto peggio per la realtà”. È la stessa questa la teoria che sottende alla moneta unica. I fatti dimostrano come l’euro abbia impoverito, distrutto, i Paesi che l’hanno adottato. Qual è la risposta degli eurocrati? Tanto peggio per loro. Invece di apportare correttivi, rinunciare ai diktat o commisurarli alle realtà economiche, produttive, sociali e culturali dei partner europei, pretendono che siano le Nazioni a rivoluzionare i propri assetti socio-economici anche a costo di distruggere la linfa vitale di ogni singolo popolo”.

“Non lo permetteremo: siamo un grande popolo – ha concluso-  Dobbiamo trovare la forza di dimostrarlo. Per questo l’appuntamento del 25 maggio rappresenta il tornante di una storia che noi vogliamo che noi vogliamo ricominciare a scrivere”.
 
Roma, 9 maggio 2014
 
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