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7 MILIONI DI EURO A UNA SOCIETA’ AMERICANA PER FARE CIO’ CHE DOVREBBE FARE L’ISTUTUTO DI VIA NAZIONALE. Rapina di Stato parte seconda.

Il decreto legge in discussione alla Camera prevede che la Banca d’Italia sia autorizzata a pagare ben 7 milioni di euro, per un massimo di 10, a una società esterna che verifichi i bilanci delle maggiori banche italiane in previsione degli stress test europei. L’istituto di via Nazionale fa così svolgere a soggetti terzi un compito che per statuto dovrebbe essa stessa svolgere e che rappresenta la sua missione. L’ennesima vergogna targata Renzi, l’ennesima truffa di Stato pagata dai cittadini”. E’ quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli a commento del dl avvalimento dei soggetti terzi per l’esercizio dell’attività di vigilanza della Banca d’Italia.

“Prima- ha proseguito Rampelli-  il dl Imu, che nascondeva al suo interno la privatizzazione della Banca degli italiani, ora un decreto che cela la volontà di distribuire come regalie fior di milioni a società private. La domanda che s’insinua impertinente è:  non è che, dopo i 7 miliardi e mezzo di ricapitalizzazione per le banche private approvati con il famigerato decreto fatto su misura per Bankitalia l’istituto di via Nazionale non si senta comunque sicuro di certificare lo stato di salute delle banche private nostrane?”.

“Abbiamo peraltro timore- e la conferma arriva dal  capo del Dipartimento di Vigilanza Bancaria e Finanziaria, Barbagallo nell’audizione del 1^ aprile in commissione Finanze del Senato (leggi l’intervento) – che tra i ‘beneficiari’ ci sarà la Oliver Wyman Consulting, la società di cui si è avvalsa anche la Bce per le valutazioni del sistema bancario europeo. Secondo una serie di indagini svolte da Fdi-An,  risulta che la Oliver Wyman abbia già operato in Europa, in particolare in Portogallo e in Spagna,  con risultati allarmanti sullo stato di necessità finanziaria dei due Stati, tanto che la stima si aggirava attorno ai 60 miliardi di euro per sistemi bancari nazionali. Non siamo affatto sicuri  che l’interesse dell’istituto americano coincida con quello dell’Unione Europea e con quello delle banche italiane. Non vorremmo che una sopravvalutazione o sottovalutazione dei nostri sistemi bancari potesse di fatto destabilizzare il quadro della finanza italiana ed europea e fare l’interesse di Paesi che giocano a sfasciare l’eurozona”.

“Per questo,- ha concluso Rampelli-  faremo dura opposizione a questo decreto legge che consente a soggetti esterni e stranieri di entrare in possesso di informazioni economico-finanziarie di strategica rilevanza e delicatezza”.

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