L’intervista di Alessandro Usai.
Arriva a Bruxelles e ha le idee molto chiare. Incontra in una sala riservata al Parlamento europeo una delegazione di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale capitanata dalla loro presidente Giorgia Meloni. E battezza subito quest’ultima come l’interlocutrice principale in Italia per formare un fronte anti euro. Marine Le Pen in qualità di leader del Front National, il partito di estrema destra francese, soffia sul vento della protesta. E tende la mano a chi vuole cambiare gli attuali equilibri in Europa.
Quali sono i partiti italiani con cui intende avviare una collaborazione? «Seguo con attenzione Fratelli d’Italia perché sostiene la battaglia contro l’euro che ha creato disoccupazione e rafforzato il sistema delle banche. E sono aperta al dialogo anche con la Lega e con il Movimento 5 Stelle».
Eppure ha criticato l’atteggiamento dei grillini. Per quale motivo? «Ci sono alcuni punti su cui si può anche essere d’accordo con il movimento di Beppe Grillo, come l’uscita dall’euro. Ma c’è un rimprovero che gli faccio: trovo il suo movimento incoerente, senza una vera visione politica, non hanno una strada da indicare al popolo. Accanto alla protesta serve una proposta».
Proseguono i contatti anche con la Lega Nord. Cosa vi accomuna oltre all’euroscetticismo? «La destra francese ha inquietudini in comune con la Lega Nord. Penso all’euro e al funzionamento anti democratico dell’Unione Europea. Discutiamo per vedere se, partendo da questi punti in comune, potrà uscire un giorno una lotta politica al Parlamento europeo, eventualmente nel quadro di un gruppo parlamentare».
Ritiene che si debba lavorare per rivedere le politiche relative all’immigrazione? «Certamente. Siamo regolarmente e scandalosamente accusati di razzismo per il motivo che noi ci opponiamo all’immigrazione. Penso che il semplice fatto di essere contrari all’immigrazione non significa che siamo razzisti. Il Front National ha sempre detto che difende i francesi di qualsiasi razza, religione e origine».
Come giudica l’attività del Presidente del Consiglio Matteo Renzi in chiave europea? «Guardi di Matteo Renzi ne ho visti una cinquantina passare in Francia in questi anni. Un giovane che mi viene e spiegare che l’Unione Europea non è il male… È una delle tante persone che sostiene che l’Unione Europea non funziona, che serve una nuova Europa, una Europa diversa, che bisogna cambiare le cose, che batterà i pugni sul tavolo e si impegnerà in prima persona. Bene. Sa una cosa?»
Cosa? «Non ho mai visto succedere nulla in Francia e credo sia così anche in Europa. Permettetemi, senza fare un processo alle intenzioni, di essere sospettosa nei confronti di chi non dice chiaramente che vuole rompere con l’Europa, che gli interessi dell’Europa sono contrari a quelli del popolo e che, invece, vogliono ancora negoziare con chi ha interessi opposti perché questa è la dimostrazione che c’è qualche cosa che non funziona».
Come valuta i movimenti secessionisti che si stanno manifestando in Catalogna, in Scozia e anche in Italia con il referendum in Veneto? «Sono un segnale di delusione verso questa Europa. Ma ho già tanti problemi in Francia che preferisco occuparmi di questo. Non sono aggiornata quotidianamente sugli sviluppi di quello che accade in Veneto».
Come cambieranno gli equilibri tra popolari e socialisti dopo un voto che comunque sarà condizionato da un crescente sentimento anti euro? «Non si può più parlare di destra e sinistra. Ormai siamo oltre questo concetto. Preferisco fare un’analisi tra alto e basso vale a dire tra burocrati e popolo. E noi siamo dalla parte del popolo. Per questo combattiamo contro l’Unione sovietica europea».
In concreto quali proposte intende portare avanti? «Credo innanzitutto che sia necessario superare questo attuale centralismo di Bruxelles e restituire la sovranità monetaria ai singoli Paesi. L’euro è stato un fallimento».
Qual è il suo giudizio su Angela Merkel? «Angela Merkel dirige l’Europa, è divertente che lo consideri il suo reame e noi i suoi sudditi, Capisco che consideri comodo il “trono” ma lei difende solo un interesse».
Quale? «Quello della Germania».
8 aprile 2014