Questa mattina, in occasione della prima riunione dell’esecutivo nazionale, Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale ha organizzato un blitz all’interno di un capannone cinese in via Rossini a Prato, centro del distretto industriale tessile della città toscana. Il presidente di FdI-An Giorgia Meloni, accompagnata dal coordinatore nazionale Guido Crosetto, dall’eurodeputato Marco Scurria e da tutti i componenti dell’esecutivo nazionale, ha visitato l’azienda cinese per accendere i riflettori sulla concorrenza sleale cinese nei confronti delle imprese italiane e per ribadire come la tutela del Made in Italy sia una delle battaglie caratterizzanti del movimento.
Alla riunione dell’esecutivo che si è svolta dopo il blitz hanno portato, tra gli altri, il loro saluto anche il sindaco di Prato Cenni e l’assessore alla Sicurezza Milone.
«Abbiamo scelto Prato per la prima riunione dell’esecutivo nazionale per dare un segnale su come Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale intende portare avanti il suo impegno politico, con dirigenti che non si chiudono nel Palazzo ma che girano in lungo e il largo l’Italia per dare risposte concrete ai problemi. Se lo Stato chiede responsabilità ai cittadini deve dare il buon esempio. E noi dobbiamo ripartire da qui, da questa idea della giustizia, del rispetto delle regole e della tutela di quello che rappresentiamo. Siamo disponibili a tramutare le istanze di questo territorio in proposte di legge, atti di indirizzo al governo o in altre iniziative parlamentari utili per dare risposte concrete: dai maggiori controlli bancari al porre in sede europea il tema dell’introduzione di un’imposta di solidarietà per le merci che vengono importate dalle Nazioni che non rispettano i diritti dei lavoratori e le regole minime di tutela della salute e dell’ambiente. Verificheremo se ci sono i margini per applicare anche a questa realtà le stesse norme che si applicano per tracciare il denaro delle associazioni mafiose. Questa situazione produce un altro problema, che è quello della tutela del Made in Italy. Quando stamattina siamo entrati nel capannone cinese abbiamo trovato per terra le etichette con scritto ‘confezionato in Italia’. Questo a dimostrazione che la concorrenza sleale non arriva solo dall’estero ma ce l’abbiamo dentro casa, dove viene realizzato un finto e scadente Made in Italy che mina alla base la credibilità e la qualità dei nostri prodotti. Noi non competiamo sulla quantità nel mercato della globalizzazione ma sulla qualità. Su questo siamo imbattibili. Chiediamo la lealtà, di poterci misurare ad armi pari e il rispetto delle regole per tutti». È quanto ha dichiarato il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni.
In occasione delle prossime riunioni dell’esecutivo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, di cui fanno parte numerosi esponenti della cosiddetta “generazione Atreju”, ovvero della classe dirigente di Azione Giovani, lo storico movimento giovanile di An, FdI-An organizzerà altre iniziative.
Prato, 27 marzo 2014