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STOP A PERSECUZIONE, SERVE GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI BUONSENSO. Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ha presentato oggi i contenuti di una proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma della giustizia tributaria attualmente in vigore. “Siamo dinnanzi – ha commentato Agostino Ghiglia, portavoce regionale di FdI-An – ad una repressione fiscale deleteria: cartelle pazze emesse per debiti prescritti, per errori formali o condite da tassi di interesse usurari, apposizione di vincoli reali senza preavviso che precludono qualsiasi acceso al credito e ricadute esiziali sulla vita privata ed economica del contribuente non sono più tollerabili, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale. Ci troviamo di fronte ad uno Stato che impone pagamenti puntuali quando ritiene di essere creditore e che, contestualmente, si dimostra un pessimo pagatore quando egli stesso matura debiti”.

 

“Le soluzioni proposte – ha spiegato l’Avvocato Beatrice Rinaudo, Presidente del comitato promotore e candidata di Fdi-An alle prossime elezioni regionali – sono diverse, puntuali, sostenibili e funzionali. Utilizzo di un software unico per il calcolo automatico di prescrizioni e decadenze, costituzione di Osservatori Giuridici per l’applicazione immediata di sentenze e orientamenti giurisprudenziali, introduzione di un limite massimo di prescrizione di 5 anni e di un tetto per il tasso di interesse applicato, possibilità di presentare ricorso senza essere esclusi dai bandi di gara pubblici, necessità di prevedere completa autonomia di spesa per gli Uffici locali dell’Ente di Riscossione per ridurre i tempi di liquidazione, facoltà per il contribuente moroso di rateizzare congruamente il debito e di chiedere una sospensiva del piano di rientro per un periodo minimo di 6 mesi, obbligo per i cittadini di dotarsi di PEC onde permettere la comunicazione contestuale degli approfondimenti contabili in corso, nascita di Uffici ad hoc per l’esame delle fattispecie più semplici ed intuitive e, soprattutto, inversione dell’onere della prova, per cui il contribuente si presume, fino a prova contraria a carico dello Stato, non evasore: sono solo alcuni aspetti di una rivoluzione copernicana che porteremo avanti per calmierare una sensazione di ‘ansia da cartella’ completamente anacronistica se rapportata ad un contesto sociale, economico ed occupazionale di profonda crisi. Ora partirà la raccolta firme in tutta Italia per proseguire l’iter”.

 

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