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«Bene il ministro Pinotti sulla vendita dei beni della Difesa che non sono più strategici per l’assolvimento della funzione. Le caserme sono individuate da anni e sono pronte.

La Difesa aveva anche previsto i veicoli necessari per accelerare i tempi ma i problemi per valorizzarle al massimo rimangono, oltre alla momentanea crisi del mercato immobiliare, i tempi di trasformazione urbanistica della destinazione d’uso e la tutela delle soprintendenze sulla maggior parte degli immobili. Finché questi due passaggi non troveranno una modalità semplificata e veloce, sarà molto difficile». 

È quanto dichiara Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

«Sugli F35, invece, il tema è più complesso, come cerco di spiegare da anni. L’Italia deve chiedersi se vuole mantenere ancora un’industria della Difesa nazionale. Perché se la risposta è si, diventa obbligatorio alimentare nuovi programmi con risorse statali, come fa ogni Paese al mondo. Se la risposta è no, occorre vedere come si possono riqualificare ed impiegare in altri settori gli oltre 100 mila addetti di quel comparto. La decisione non è e non deve essere ideologica, ma seria», aggiunge Crosetto.

Roma, 17 marzo 2014

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