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Opposizione collaborerà se Governo aprirà vertenza con l’Europa “C’è un peccato originale che non possiamo dimenticare: la congiura di palazzo, senza il voto del popolo italiano, con cui Renzi ha scalzato Enrico Letta. Renzi ha riesumato le pratiche politiche che hanno attraversato i governi del secondo dopoguerra rottamando i valori stessi con i quali si era presentato fino a qualche giorno fa”.

È quanto ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli durante il dibattito sulla fiducia al governo Renzi.
“Questo governo ha un tasso eccessivo di continuità con il governo Letta, il cui tratto distintivo è stato l’incapacità assoluta di ascoltare i cittadini”.
“Ma al di là del metodo – ha aggiunto Rampelli- ci sono punti che il presidente non ha trattato. Non basta infatti essere paese fondatore dell’Unione Europea per poterne fare parte a tutti gli effetti. I trattati-capestro per la costituzione dell’Unione Europea sono stati firmati da presidenti del consiglio italiani che o non li avevano letti o non erano all’altezza del loro ruolo. Credo sia arrivato il momento di aprire una vertenza con l’Unione europea su molti fronti, dei quali tuttavia Renzi non ha parlato: sul fronte del dissesto idrogeologico che caratterizza l’Italia e per combattere il quale l’Europa non offre un centesimo; sul consolidamento dei tessuti urbani, sulla tutela deicentri storici; sulla difesa del made in Italy, contro la delocalizzazione delle imprese italiane e contro quei Paesi emergenti che fanno dumping economico e sociale sfruttando i lavoratori, le donne e i minori”.
“Fratelli d’Italia – ha proseguito-  sarà disponibile a dare una mano a Renzi, anche a difendere il suo governo a patto che inserisca in Costituzione il tetto alla pressione fiscale, promuova una legge per la separazione delle banche commerciali dalle banche d’affari, che faccia pagare alle banche i 5 miliardi evasi e ai gestori di slot machines i 98 miliardi evasi e condonati”.
“Saremo disposti anche a collaborare sulla legge elettorale e sulle riforme istituzionali – ha concluso –  a patto che siano ispirate dal 100 % di democrazia: l’elezione diretta del capo dello Stato e parlamentari scelti dai cittadini. Insomma, stia sereno presidente Renzi…”.

Roma, 25 febbraio 2014

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