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«Fratelli d’Italia si scusa per il disturbo arrecato al presidente del Consiglio e ai ministri: purtroppo la nostra democrazia non è abbastanza evoluta da consentire di dare la fiducia al Governo direttamente dalla sede nazionale del Pd. L’Italia non ha ancora raggiunto i fulgidi esempi delle repubbliche sovietiche o cinesi, così abbiamo dovuto scomodare lor signori per far ratificare dal Parlamento quanto deciso dalla sapientissima direzione del partito».

Lo ha detto il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nella dichiarazione di voto alla Camera sulla fiducia al governo Renzi.

«Gli italiani sanno che il Pd è stato l’azionista di maggioranza del Governo Letta, come del Governo Monti, esecutivi graditi alla nomenclatura straniera, alla Merkel e subalterni agli interessi di tutte le lobby. Non sosterremo un altro Governo eterodiretto e di sinistra, che da una parte regala miliardi alle banche e dall’altra abolisce il reato di immigrazione clandestina, approva indulti, azzera i fondi per delle vittime della mafia per favorire l’accoglienza degli immigrati. Misure votate anche da partiti che si definiscono di centrodestra. Per fortuna Forza Italia si è ricreduto raggiungendoci all’opposizione. Ma anche questo governo nascerà con la complicità dei parlamentari del Nuovo Centrodestra, ridotti a fare i fiancheggiatori del Pd, evidentemente per paura di confrontarsi con il consenso popolare», continua Meloni.

«Fratelli d’Italia decide, ancora una volta, di rispettare la parola data ai propri elettori non votando la fiducia a un Governo nato nella sede del Pd e perfezionato nelle stanze della BCE. Ma nel merito dei provvedimenti, presidente Renzi, ci troverà più leali degli altri: li voteremo se saranno buoni, daremo qualche idea, e in cuor nostro tiferemo perché lei riesca a smentirci, per l’Italia e per gli italiani, e per la generazione che lei rappresenta, che potrebbe non avere un’altra occasione per dimostrare di essere all’altezza. Sia ambizioso in modo smisurato per l’Italia e noi saremo dei validi interlocutori, sia ambizioso in modo smisurato per se stesso e ci troverà sulle barricate», conclude Meloni. 

Roma, 25 febbraio 2014

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