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“Dopo la festa di gala organizzata dal console indiano venerdì sera, oggi l’Auditorium di Milano ha ospitato pure un concerto per l’India: una vergogna. Siamo entrati anche noi nel teatro e all’inizio del concerto abbiamo srotolato dalla balconata lo striscione “Liberate i marò” e gridato lo slogan “Marò liberi”. “Così Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, spiega il blitz all’Auditorium di Milano, dove si teneva un concerto in onore dell’India. Intanto all’esterno dell’Auditorium un gruppo di militanti FdI, guidati dal capogruppo in Regione Riccardo De Corato e dalla portavoce regionale Paola Frassinetti, hanno distribuito volantini ai passanti e volantini bilingue agli spettatori del concerto.

“Non abbiamo – spiega FdI – sentimenti ostili nei confronti dei cittadini indiani ma riteniamo queste celebrazioni fuori luogo. Non si può far finta che l’orologio si sia fermato a due anni fa e che in questi ventiquattro mesi le autorità indiane non abbiano violato le più elementari norme del diritto internazionale. E’ inaccettabile e ancora più inaccettabile e’ che si festeggi mentre ancora non è stata esclusa la pena di morte per i nostri due soldati”.

“Quello di oggi era il secondo appuntamento per festeggiare l’India in pochi giorni: non è accettabile mentre i nostri marò rischiano la pena di morte. Dal Comune ci saremmo aspettati una presa di posizione decisa a favore dei nostri militari, contando che tutto il Pd si è sempre schierato contro la pena di morte. Quando però sono due militari italiani a rischiarla, allora tutto tace. Pretendiamo pieno rispetto della convenzione Onu sul diritto del mareche dice che Girone e Latorre devono essere processati in patria”, dichiara De Corato.

“Dopo l’incursione di oggi e quella di venerdì sera – concludono Carlo Fidanza e il capogruppo FdI in Comune Marco Osnato – le autorità indiane non potranno più far finta di non vedere, non potranno voltarsi dall’altra parte pensando che non ci sia nessuno pronto a battersi per i nostri militari. Offrire quattro tartine e una strimpellata a un sottobosco di presunti imprenditori bramosi di fare piccoli business non cancella l’indignazione della maggioranza degli italiani per questa vicenda vergognosa. Noi daremo voce a questa indignazione”. 

Milano, 26 gennaio 2014

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