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«Chi non vuole le preferenze o qualunque altro sistema che consenta agli elettori di partecipare alla scelta dei propri rappresentanti può avere solo due motivazioni: volere un Parlamento totalmente asservito, o per necessità di sopravvivenza o per riconoscenza, oppure far entrare persone che mai avrebbero legittimazione popolare perché invise, disistimate o plurinquisite. Non esiste, infatti, nessun altro motivo.

Ma se su questo punto non si può trattare perché fa parte del “patto della fiorentina”, nulla vieta di spostare il problema su temi collegati e cioè la forma giuridica dei partiti e norme severe su incandidabilità e conflitti di interesse. Da qualche parte uno straccio di garanzia per la democrazia bisognerà prevederla? O basta l’accordo tra due boss per buttare a mare tutto?».

È quanto dichiara il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto.

Roma, 24 gennaio 2014

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