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Quando si parla di riforma della giustizia lo si fa sempre mettendo al centro i detenuti o gli imputati. Le vittime non vengono mai prese in considerazione, come la sicurezza per i cittadini vista sempre come irrazionale. Le cronache dimostrano il contrario. Per quanto riguarda le vittime è insopportabile che il Presidente della Repubblica, che dovrebbe esserlo di tutti i cittadini e non solo di minoranze, e un Ministro della Giustizia, non tengano mai conto se non per circostanza, delle vittime dei reati.

 

Quando si parla di riforma della giustizia non si possono considerare solo detenuti e imputati in termini di liberazioni anticipate o garanzie assolute. Per quanto la libertà vada tutelata, non si può pensare di continuare a vittimizzare le vittime che ricevono troppo spesso un trattamento disumano da uno Stato che non le tutela.

Stiamo assistendo ogni giorno alla dissoluzione dell’ideale di giustizia sul quale si fonda la civiltà. Una civiltà diventata fredda, cinica, calcolatrice e insensibile verso gli innocenti. Protettiva verso i colpevoli, i disonesti, tanto da ritenerli vittime, loro sì, da tutelare sopra ogni cosa.

Una riforma della giustizia giusta a 360° deve considerare tutti gli attori del reato: vittime, delinquenti, cittadini onesti.

Lo afferma Barbara Benedettelli, responsabile nazionale dell’Area Tutela Vittime della violenza per Fratelli d’Italia

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