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«È curioso e da soddisfazione assistere a fior fior di dirigenti di Forza Italia invocare le elezioni primarie come panacea per ogni male, Alfano, Lupi, Fitto e il romano Sammarco. Mi chiedo dove fossero di preciso quando Berlusconi, dopo averle indette, le cancellò d’imperio. Solo in pochi, con Giorgia Meloni, cercammo di bloccare quella follia, ma nell’Ufficio di Presidenza e sotto la sede di Via dell’Umiltà c’eravamo solo noi. Gli altri erano tutti occupati a fare finta di niente, a fare a gara a chi fosse più berlusconiano di Berlusconi.

Anche a Roma ricordo che mentre il PdL negava le elezioni primarie Fratelli d’Italia le celebrava in solitario, chiedendo direttamente agli elettori quali fossero le proprie indicazioni. Infine non si capisce come mai non vi sia traccia di elezioni primarie nelle proposte di riforma elettorale su cui sia i “lealisti” sia i “ministeriali” di Forza Italia si stanno misurando con la sinistra. I soliti misteri buffi della politica parlata, mentre nel nuovo idioma di Fratelli d’Italia c’è depositata una proposta di nuova legge elettorale. Chiacchiere in libertà da un lato, azioni e responsabilità dall’altro».

È quanto dichiara il vicepresidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli.

 

Roma, 13 ottobre 2013

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