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di Marta Moriconi, IntelligoNews.it. La cessione di Telecom è una grande sconfitta del nostro sistema industriale? «Credo proprio di sì. Si può dire il contrario? Un Paese che era sesto al mondo e non è più nella chimica, nell’informatica, nella farmaceutica. C’è una responsabilità di chi ha gestito quell’azienda fino alla sua dismissione, dalla privatizzazione in poi.

Qualcuno deve pagare per certe gestioni. E’ un asset importante non solo per motivi economici, ma anche strategici. E’ importante anche una nostra azienda che fa vestiti, ma non c’è paragone con un’industria delle Telecomunicazioni».

Il fatto che tutto sia passato a una realtà straniera, senza colpo ferire, senza nessun intervento del Governo? «Lei guardi chi comanda Telecom».

Bernabè? «E già. E guardi chi è quello che ha partecipato di più alle riunioni Bilderberg negli ultimi vent’anni. Adesso bisogna vedere dove lo manderanno…».

Ma è molto grave quanto successo? «E’ un fatto grave perché dimostra l’incapacità di un Paese  di avere una strategia che vada al di là della discussione quotidiana su stupidaggini mostruose. Per quanto sia importante l’Iva, e per me è importante non alzarla, qua parliamo di un asset».

E il fatto che la Borsa va bene, maglia rosa alla Telecom oggi? Come va letto? «La dismissione non è che fa male all’Italia. L’azienda l’ha persa l’Italia, ma l’alleanza con Telefonica gli farà bene. E’ logica e legittima. La borsa non dà giudizi etici e la fotografia della borsa dipende dai fondamentali dell’azienda, se produce utili, indipendentemente da come li produce, va bene».

Una dichiarazione fuori dal coro, è quella della direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, che ha parlato così nella trasmissione ‘L’Economia prima di tutto’ su Radio1 Rai: “L’operazione Telefonica-Telecom è uno snodo molto importante per il nostro futuro industriale”. Affermando poi che non è rilevante la nazionalità del capitale, ma la competitività. Come commenta queste parole? «Vada a fare il Direttore di Confindustria in Spagna. Non ho parole. Cioè, ha sbagliato mestiere. Si rende conto che conta anche la nazionalità per noi e per i cittadini?».

Pezzo dopo pezzo, da Alitalia in poi, stanno impedendo la crescita italiana? «Questo governo deve sopravvivere, perché devono sopravvivere loro. Sono anni che predico sulle strategie e sui percorsi di lungo periodo per chi produce e vive in Italia. E perdiamo un pezzo così importante. Non ho parole».

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