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“La dichiarazione del vicesindaco Nieri con cui annuncia che Roma non farà i viaggi della memoria e non ricorderà le foibe è ignobile e deve essere smentita o seguita dal ritiro della delega da parte del sindaco Marino. Roma non solo accolse i profughi istriani, giuliano e dalmati in fuga dall’orrore ma esiste anche una legge dello Stato, n. 92 del 2004, che dispone l’obbligo per le scuole e le istituzioni di onorare e far conoscere la tragedia italiana degli infoibati per decenni nascosta e mistificata dalla storiografia sinistra e di sinistra. L’amministrazione capitolina con l’assessore Marsilio integrò i viaggi della memoria per i licei, oltre che per il doveroso ricordo della Shoah, per far conoscere i luoghi fisici del massacro. In più, abbiamo consegnato di recente le chiavi della Casa del Ricordo alle associazioni degli esuli, messo una targa al centro che accolse gli esuli nel Rione Esquilino e patrocinato le mostre organizzate al Vittoriano dalla Presidenza del Consiglio. Chiediamo che Nieri si scusi pubblicamente o che il sindaco Marino gli tolga la delega di vicesindaco. Roma non può tollerare un simile oltraggio”.

 

È quanto dichiarano il capogruppo in Campidoglio di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ghera, e i dirigenti romani di FdI, Andrea De Priamo e Federico Mollicone.

“Le dichiarazioni rilasciate dal vice sindaco Nieri sulle foibe – ha aggiunto il portavoce regionale del Lazio di FdI, Marco Marsilio – sono raccapriccianti. Per Nieri le foibe non appartengono alla memoria storica di Roma, e quindi non si faranno più i viaggi degli studenti nei luoghi dove accaddero quei tragici eventi. Inutile ricordare a Nieri che Roma ospita un intero quartiere abitato dai profughi giuliano-dalmati e istriani e dai loro eredi, e che come Capitale della Repubblica, Roma ha il dovere di onorare e rispettare l’intera memoria storica della nazione. Il sindaco Marino fermi questi rigurgiti filo-titini, e se gli pesa mettersi in continuità con la precedente amministrazione di centrodestra, segue almeno la linea del sindaco Veltroni, che intitolò una piazza e un monumento ai caduti delle foibe, riconoscendo il debito che tutta l’Italia ha nei loro confronti”.

Roma, 16 agosto 2013

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