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«Il senatore Calderoli si è scusato, sia con il ministro Kyenge che con il resto del mondo. Ha usato un’espressione inaccettabile che è stata stigmatizzata da tutti ed ha ricevuto la giusta reazione che si chiede ad un Paese civile. Parlare oltre della questione significa, a mio avviso, solo parlare ulteriormente di razzismo. E ringrazio il buon senso del ministro dell’Integrazione che ha voluto accettare le scuse. Per quanto grave sia stata la vicenda, la reazione di tutti ha circoscritto alla responsabilità di un singolo, per quanto importante, e di due o tre emuli stupidi, l’odioso insulto. Questo non è un Paese razzista. Ora si passi ad occuparsi dei gravissimi problemi che riguardano milioni di persone”.

Lo dichiara Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia.

Roma, 16 luglio 2013

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