Pasquale Maietta, deputato di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Finanze della Camera, è intervenuto in Aula per illustrare la posizione del partito riguardo alla conversione in legge del decreto sulla sospensione dell’Imu, sul rifinanziamento di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni e di eliminazione degli stipendi dei parlamentari membri del governo.
Dopo aver definito il decreto legge del governo “un buon inizio ma timido”, Maietta ha criticato la decisione dell’esecutivo di non aver disposto la sospensione dell’Imu “anche per i fabbricati classificati come categoria catastale D, cioè i fabbricati strumentali delle imprese”, come aveva invece proposto Fratelli d’Italia.
Maietta ha poi ricordato i cittadini esclusi dai benefici di questo provvedimento: “Parliamo di tutti coloro che pur possedendo un’unica casa non ci risiedono, magari perché residenti all’estero, magari perché mandati dallo stesso Stato che gli chiede il pagamento dell’imposta a vivere in un’altra città per esigenze di servizio, come nel caso degli appartenenti alle Forze armate. Oppure pensiamo a tutti coloro che versano un’imposta elevatissima su un altro immobile che possiedono ma nel quale risiede un familiare di primo grado, un anziano genitore o magari un figlio”.
“Crea in noi perplessità – ha continuato Maietta – anche l’atteggiamento di un Governo che non sembra, nella realtà e fuori dai proclami propagandistici, in alcun modo considerare l’ipotesi di abolire del tutto la tassazione della prima casa di proprietà. Certo, lo sappiamo, fa cassa. E fa cassa proprio perché in Italia l’acquisto della prima casa è un obiettivo per il conseguimento del quale i cittadini affrontano impegni finanziari notevolissimi, pagando mutui a volte assai elevati per anni. Ma proprio per questa è una tassa profondamente ingiusta, contro la quale Fratelli d’Italia si batte, esattamente come si sta battendo per la restituzione dell’IMU sulla prima casa già versata nel 2012 e, più in generale, per riconoscere alla prima casa di abitazione uno status di bene inviolabile da parte dello Stato. Abbiamo, infatti, presentato, durante l’esame di questo provvedimento, una serie di emendamenti in questo senso: in primo luogo abbiamo chiesto la restituzione dell’IMU pagata l’anno scorso, con un meccanismo facile e finanziariamente assolutamente sostenibile per le casse dello Stato; si tratta di articolare la restituzione attraverso un arco temporale molto lungo, rimborsando i cittadini con gli interessi che maturano sugli strumenti finanziari emessi in favore del Monte dei Paschi di Siena. In secondo luogo abbiamo presentato un emendamento che prevedeva il sacrosanto principio della impignorabilità della prima casa, ed in terzo luogo abbiamo tentato di inserire in questo decreto la sospensione, sino alla fine di quest’anno, di tutte le procedure esecutive, nonché degli sfratti per morosità. Questo perché la crisi economica nella quale versa il nostro Paese sta mettendo in seria difficoltà tutti i cittadini ed appare quanto mai necessario ed urgente che la politica appronti degli strumenti a loro sostegno. Infine, è nostra opinione che nell’ambito della riforma, bisognerebbe dedicare attenzione anche a tutte le altre imposte che gravano sulle compravendite e che danneggiano fortemente il settore edile che tutti a gran voce dicono di voler difendere e sostenere. L’imposta di registro, l’imposta catastale, le spese notarili; la somma di tutte queste rende una compravendita che non goda delle agevolazioni prima casa un vero salasso”.
Maietta ha concluso annunciando il voto favorevole del gruppo di Fratelli d’Italia con l’auspicio che “questo possa costituire un primo passo nella direzione che ho esposto, al fine di addivenire ad una riduzione complessiva della pressione fiscale, grande male della nostra economia, intervenendo piuttosto sui tagli alla spesa e sulla lotta all’evasione”.
Roma, 18 giugno 2013