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“Gli ultimi clamorosi sviluppi della vicenda Ilva di Taranto hanno portato ad arresti eccellenti come il Presidente della Provincia Florido (Pd) e la conseguente dimissione della Giunta provinciale, ma anche al maxi sequestro di beni appartenenti alla famiglia Riva, frutto di un’inchiesta per evasione fiscale; Ferrante e Bondi si sono dimessi non vedendo più garantito il loro operare. Ribadendo di essere dalla parte dei cittadini e quindi anche dei lavoratori, vogliamo evidenziare l’importanza del ruolo della magistratura chiamata a far luce su una gestione oscura del lavoro e del territorio; ma intendiamo fare un appello anche al Governo e alla Regione Puglia, non esenti da colpe, affinché si facciano  carico di una situazione che rischia di precipitare. L’obiettivo dev’essere l’adeguamento della fabbrica agli standard dell’Aia seguendo l’esempio del rinnovamento del comparto siderurgico in tutta Europa e in diverse parti del mondo, oggi produttivo ma con un impatto ambientale molto attenuato; in alternativa in caso estremo deve essere garantita la rioccupazione dignitosa dei lavoratori Ilva e dell’indotto. La città di Taranto non merita di essere abbandonata e svalutata dall’intera Nazione: è stata orgoglio dell’industria nazionale ed europea, una città d’arte e di turismo, che conserva ancora antiche tradizioni culinarie, che ha un mare tra i più belli d’Europa, è una città che ha bisogno di essere rilanciata”.

È quanto scrive in una nota Fratelli d’Italia Taranto.

“L’avvio potrebbe essere proprio questo – prosegue la nota – , la risoluzione del problema dell’impatto ambientale dell’industria pesante, da non considerare più una cattedrale nel deserto, ma il centro della creazione di un valido indotto gravitante intorno ad essa. Andrebbero agevolati i traffici aerei con un Aeroporto come quello di Grottaglie e marittimi ampliando finalmente il porto mercantile e magari creando i presupposti per un Ateneo, al momento non presente sul territorio, adeguato a questa grande città che, in quanto area industriale meriterebbe  quantomeno una facoltà di ingegneria industriale. Un altro punto fondamentale deve essere la bonifica del territorio, con la sistemazione del quartiere Tamburi e di tutta la città con la pulizia del fondo marino, necessaria sia per la coltura dei mitili che per promuovere il turismo.  La mancata bonifica dei terreni contaminati impedisce il sorgere di qualsiasi attività, e ostacola addirittura quella cimiteriale. La tutela della città di Taranto con l’attuazione di opportune soluzioni per le problematiche ambientali e lavorative può essere uno slancio per l’intera economia italiana e un esempio di come, nella legalità, possono nascere nuove prospettive per gli italiani”.

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