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Lanciamo un appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i cui uffici, che si trovano in parte nel plesso di S. Andrea al Quirinale, sono stati realizzati al posto di appartamenti residenziali mandando via interi nuclei familiari, storici dell’immobile. La vicenda degli inquilini ha del paradossale.

Inizia con la giunta Veltroni quando in Comune, su proposta di Marco Marsilio, veniva approvata una delibera che stabiliva la concessione della deroga dei costi di destinazione d’uso in cambio della ristipula dei contratti e della tutela delle famiglie. In realtà, l’Agenzia del demanio ha trasformato le case in uffici utilizzando le deroghe del Comune. Ma dopo anni non ha ancora provveduto a ristipulare i contratti per i quali, tra l’altro, l’Agenzia del demanio, oggi pretenderebbe di esigere gli arretrati a prezzi di mercato, una modalità impropria e illegittima di cacciare i residenti. Questo nonostante nella delibera si faccia esplicito riferimento all’applicazione di un canone sociale. Riteniamo pertanto che il Quirinale abbia una responsabilità diretta nell’avere avallato una simile situazione speculativa a danno della residenzialità storica a vantaggio di operazioni immobiliari con apparati dello Stato poco trasparenti. Dopo le elezioni, ci impegneremo a convocare una commissione e una conferenza stampa per chiedere l’applicazione della delibera, la tutela dei residenti perché si faccia chiarezza sulle autorizzazioni che hanno consentito un simile cambio di destinazione d’uso.

 

È quanto dichiara in una nota Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale e candidato alle elezioni regionali del Lazio con Fratelli d’Italia.

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