Guido Crosetto, cofondatore di Fratelli d’Italia, le proposte del Pdl su Equitalia vi piacciono? «Altroché.
Vedo che Berlusconi sta facendo sue tutte le nostre idee. Ma io andrei addirittura oltre».
Ossia? «Commissarierei i vertici di Equitalia. Bisogna istituire un comitato di garanzia, formato non da burocrati ma da cittadini normali».
Sarà contento Befera. «Befera lo manderei a fare l’artigiano per un anno. Poi può pure tornare a fare il suo lavoro».
Così prova sulla sua pelle i denti di Equitalia? «Ma certo. Non ha senso che gli interessi delle cartelle facciano aumentare del 30, 50, 100, addirittura 200% quanto dovuto allo Stato. Soprattutto quando lo Stato paga soltanto l’8% di interesse di mora alle aziende di cui si serve».
Quando paga, poi. «Appunto. Ha debiti verso le aziende per cifre che si aggirano attorno ai 70 miliardi di euro».
Sui pignoramenti? «Sono inaccettabili. E spesso costano di più della multa stessa. Un’assurdità come l’aggio».
Ossia la cifra che il contribuente paga a Equitalia per il suo lavoro di esattore. «Un’odiosa tassa sulla tassa che ora è al 9%. Da abbassare immediatamente. È un regalo a Equitalia che ha due padri noti».
Fuori i nomi. «Visco e Tremonti: entrambi piegati alle richieste di mister Befera che ha metodi da Gestapo e guadagna sulle disgrazie dei cittadini».
Non è che eliminando le sanzioni si toglie la deterrenza all’evasore? «Assolutamente no. Il rapporto dev’essere equo. Oggi non è così».
Sì ma il cittadino onesto che paga tutto fino all’ultimo centesimo può dire: «Perché il mio vicino evasore, se beccato, paga quanto me?». «La verità è che sono pochi i contribuenti che non pagano perché non vogliono. La maggior parte non paga perché non può».
Altra obiezione. Non è che rinunciando alle sanzioni il debito s’impenna? «Sono stufo di parlare di debito mentre l’economia muore. La ricchezza non la creano né Monti né gli euroburocrati ma artigiani, commercianti, agricoltori e liberi professionisti vessati da Befera. E se uccidiamo questa parte del Paese il debito non lo pagheremo mai».
Crosetto, lei è un iperliberale ma è finito in Fratelli d’Italia dove ci sono molti ex An. È un cliché dire che sono più statalisti? «Persino Carlo Calenda, candidato montiano, ha detto che il programma più liberale di tutti ce l’abbiamo noi. D’altronde siamo gli unici a voler mettere in Costituzione il 40% come limite massimo alla tassazione complessiva. Più liberali di così».
Chi vince? «Mi auguro il centrodestra». Ovvio. Se non sarà così? «Meglio fare le valigie e cercare lavoro all’estero».
di Francesco Cramer da Il Giornale