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Cinque servitori dello Stato, nel silenzio totale, sono stati condannati a risarcire al sig. Abu Omar un milione di euro ed alla sua moglie, ripudiata, mezzo milione. A nulla sono valse le dichiarazioni di tre diversi presidenti del Consiglio, Prodi, Berlusconi e Monti che hanno apposto sulla vicenda il segreto di Stato, in ottemperanza di quanto ribadito dalla Corte Costituzionale, inquadrando il lavoro di queste persone

nell’ambito della lotta al terrorismo islamico. Tra quarantacinque giorni queste cinque persone si ritroveranno con conti e case sequestrate e Abu Omar e la moglie con un milione e mezzo. Se il futuro ripristinerà una verità diversa sul comportamento di queste persone voglio vedere come potranno riavere indietro quanto ora dovranno pagare. Purtroppo questa sentenza è un’ennesima ferita nel corpo di un Paese che ha perso totalmente il senso dello Stato e delle Istituzioni e che umilia i suoi servitori. Sono migliaia gli uomini e le donne che si sono sentiti abbandonati dallo Stato e si sono trovati soli ed inermi a rispondere solo del fatto di aver svolto il loro dovere. Non penso sia possibile accettarlo. E penso serva un gesto non solo politico. Io mi rendo disponibile a contribuire per una parte a quanto richiesto dai giudici. Facciano altrettanto le persone che credono ancora nelle Istituzioni. Lo facciano per primi Berlusconi, Monti e Prodi che sanno quanto questa sentenza sia ingiusta. Bastano cento persone per mandare un segnale a migliaia di servitori onesti.

 

 

 

 

È quanto dichiara Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d’Italia.

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