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«L’unica ‘innovazione’ che Monti ha portato nella politica è il principio per il quale ci si può candidare alla presidenza del Consiglio senza il voto dei cittadini. E la scelta del professore di passare da tecnico a politico di parte è stata notata anche in Europa, come dimostrano le dure critiche, passate sotto traccia, che l’autorevole settimanale britannico ‘The Economist’ ha sferrato a Monti. Il professore viene attaccato anche perché approfitta della carica di senatore a vita e, come cita il settimanale inglese, diventa ‘vulnerabile all’accusa di volere i voti di un elettorato al cui giudizio non è disposto a presentarsi personalmente’. Quando il professore parla di recupero della credibilità in Europa, dovrebbe specificare che si riferisce alla Germania della sua amica Merkel e agli interessi economici tedeschi che, appunto, vanno in direzione opposta a quelli italiani, per caratteristiche, struttura e vocazione. Mario Monti dovrebbe cogliere l’appello lanciato da ‘Fratelli d’Italia’ per una politica trasparente e dimettersi almeno dalla carica di senatore a vita che gli fu conferita per l’autorevolezza ma anche per la sua neutralità: è lo stesso messaggio che gli fa pervenire ‘The Economist’. Se vuole governare si candidi e rinunci agli ‘aiutini’ di cui ha beneficiato in Italia e all’estero rispettando la nostra democrazia». È quanto dichiara il deputato di ‘Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale’, Fabio Rampelli.

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